In merito poi alla proposta di togliere i pedaggi lungo l'A27, la parlamentare ricorda che ‘l'unica possibilità seria e credibile è quella che consente all'attuale gestore, ovvero Autostrade Spa, di incassare almeno quanto incassa ora'. Un'ipotesi possibile, proprio come aveva dimostrato uno studio preliminare che nel 2007 Simonetta Rubinato, allora senatrice, aveva sottoposto all'attenzione del ministro Di Pietro e dell'Amministratore delegato di Autostrade Spa. La proposta messa a punto su iniziativa della Margherita provinciale di Treviso prevedeva la soluzione di un'autostrada aperta (che è cosa diversa da liberalizzarla) dove il pedaggio viene pagato solo da chi transita per le tre barriere previste a Mogliano, Belluno e in prossimità del Piave, cosi come avviene all'estero. Con la realizzazione di una decina di nuovi accessi, senza più casello, sarebbe possibile aprire l'A27 al traffico locale, sgravando le arterie intasate e non rendendo più necessarie le nuove opere stradali, con un forte risparmio per la Provincia e i Comuni. "Il sistema aperto - ricorda l'ing. Giacinto Borsoi, oggi consigliere comunale di Conegliano, che coordina la commissione infrastrutture e viabilità del Pd - avrebbe evitato le opere faraoniche che si sono dovute costruire per conservare il sistema a casello a San Vendemiano, con enorme dispendio di denaro e di territorio. Lo stesso si può dire per il casello di Godega".
La proposta di trasformare l'A27 in ‘autostrada aperta' si arenò con la caduta del Governo Prodi. "Per verificare che essa è ancor oggi realizzabile - conclude l'on. Rubinato - basterebbe aggiornare lo studio di fattibilità e di sostenibilità economica che facemmo allora. Ma occorre una condizione preliminare: che chi è al governo di Provincia e Regione la finisca di fare solo propaganda e affronti in modo serio il tema della mobilità del territorio. Saremo ben felici di collaborare al raggiungimento di questo importante obiettivo".
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