"Ci sono segnali di disagio nel PD che denuncio da tempo ma ho ancora fiducia nella capacità di ridare fiato al progetto riformatore che in tanti hanno accolto con entusiasmo. Non mi arrendo e non mi unisco a chi pensa di aver fallito. Il partito sono gli iscritti, gli elettori e i tanti attivisti che si impegnano sul territorio. A quelli dobbiamo guardare senza nostalgie del passato offrendo loro idee, proposte e progetti per salvare questo nostro paese malato. Abbiamo le risorse ed il coraggio per farlo. Basta però con i veleni, accogliamo favorevolmente chi è portatore di idee, proposte e anche critiche per migliorarci. Concentriamoci e confrontiamoci sui problemi delle nostre comunità. Serve uno scatto d'orgoglio unitario e non più contrapposizioni personalistiche". L'on. Simonetta Rubinato interviene l'indomani dell'uscita dal Partito Democratico annunciata dal consigliere regionale Diego Bottacin, per lanciare la sua sfida: "In soli due anni, dalle politiche del 2008 alle regionali del 2010, il Pd ha perduto nel Veneto 356 mila elettori, metà del suo corpo elettorale. Ci saranno delle motivazioni per cui gran parte dell'elettorato moderato ha preferito starsene a casa o scegliere qualche altro partito? E' da quest'analisi che dobbiamo ripartire in modo unitario per invertire la rotta e non rischiare una lenta e prolungata agonia. Torniamo a confrontarci sulle proposte e sui contenuti, perché è su quelli che l'elettore ci valuta. Per questo ho anche presentato un documento di idee che servono per la provincia di Treviso recepite dal segretario uscente e accolto favorevolmente da tantissimi iscritti".
Per l'on. Rubinato è urgente che il Pd torni a parlare alla maggioranza dei cittadini: "Se vogliamo vincere le elezioni dobbiamo essere capaci di riconquistare la fiducia anche dell'elettorato moderato, il cui consenso è determinante per riuscire a sconfiggere le forze politiche del Centro Destra. Il contributo che i tanti moderati oggi militanti nel partito possono dare è una risorsa irrinunciabile per elaborare una proposta programmatica che si ponga l'obiettivo esplicito e dichiarato di allargare in modo cospicuo i consensi e il radicamento ove oggi il Pd è più debole e fragile: a cominciare dal Nord, dal mondo produttivo, dalle nuove generazioni. E' questo l'obiettivo che mi ha convinto nelle scorse settimane ad aderire al Documento dei 75 che, come ha confermato il sondaggio Ispo pubblicato sul Corriere della Sera, ha trovato ampio consenso tra gli elettori, in particolare i più giovani, tanto che il 46% l'ha giudicata un'iniziativa utile. E' a loro che dobbiamo guardare, prima che vadano ad ingrossare le file dei troppi elettori che se ne sono già andati".
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