La custodia del Creato, tanto raccomandata da papa Francesco, non passa di sicuro per l'uso, peggio ancora per l'abuso di pesticidi. Anzi, per la loro eliminazione. La diocesi di Vittorio Veneto lo sostiene da anni, con ripetute iniziative in particolare della Pastorale sociale, diretta da don Andrea Forest, collaboratore della parrocchia di Susegana. Ma per vincere questa battaglia, la Chiesa sa che deve mettere intorno ad un tavolo i vignaioli e la 'controparte', i Comitati, per portarli alla condivisione delle strategie. INCONTRO AL TONIOLO È accaduto l'altro pomeriggio, a Conegliano. Presso la Casa Toniolo si è infatti tenuto il primo appuntamento del tavolo di lavoro convocato dall'Ufficio diocesano per la pastorale sociale, in collaborazione con il settimanale diocesano L'Azione. Due le categorie di soggetti invitati al confronto: i Consorzi di Tutela vitivinicoli presenti in diocesi (Prosecco Docg Conegliano-Valdobbiadene, Colli di Conegliano Docg, Prosecco Doc Treviso, Vini delle Venezie Doc) e alcuni movimenti o associazioni di sensibilità ambientale (Pan Italia, Wwf, Fare Rete, Amica Terra, Colli Puri). Invitati, come uditori, alcuni tecnici e ricercatori (prof. Giovanni Cargnello e prof. Paolo Cescon) e le associazioni di categoria (Coldiretti, Confagricoltura, Cia). Le conclusioni? «Rispetto e franchezza - riferisce don Alessio Magoga, portavoce del vescovo Corrado Pizziolo e direttore del settimanale - sono stati i due tratti che hanno contraddistinto i lavori dell'assemblea, che ha puntualizzato alcune problematiche (una biodiversità minacciata dalla monocoltura, la necessità di una regolamentazione più precisa e più fedelmente applicata, soprattutto per quanto riguarda le criticità della "deriva" del prodotto irrorato) ed ha permesso al contempo di intravedere alcune prospettive percorribili». RICERCA SCIENTIFICA«Singolare - ammette lo stesso Magoga - la convergenza tra Consorzi di tutela e associazioni ambientaliste sull'opportunità di investire nella ricerca scientifica, anche in vista di selezionare vitigni più resistenti, e soprattutto nel dare maggiore spazio alla coltivazione biologica certificata». A fare da cornice all'incontro - come ha sottolineato in apertura don Andrea Forest, responsabile della pastorale sociale diocesana, che ha condotto il dibattito - è stato l'invito di papa Francesco, espresso nell'enciclica Laudato Si', a vivere una "ecologia integrale", in cui non soltanto la sostenibilità ambientale sia promossa, ma anche quella sociale. Inserito in questo contesto più ampio, il tavolo ha inteso muovere un primo passo affrontando la questione dell'impiego dei pesticidi nella viticoltura. «Il nostro intento - ha precisato don Forest - è di continuare un percorso che andrà definendosi man mano... L'obiettivo di fondo è quello di portare avanti delle scelte condivise». la "bolla del prosecco"Intanto Simonetta Rubinato, presidente dell'associazione Veneto Vivo ed ex parlamentare del Pd, ha chiesti ai rappresentati dei Consorzi di tutela quale strategia intendono adottare per il futuro per evitare la "bolla del Prosecco". «La sovrapproduzione della vendemmia 2018 e le code chilometriche dei trattori che trasportavano l'uva nelle cantine sociali, con un crollo dei prezzi del 50% di cui molti piccoli agricoltori si accorgeranno solo al pagamento del saldo a novembre prossimo. Un fenomeno dal successo di queste dimensioni - secondo Rubinato - va governato con una visione lungimirante, pianificando quantità e qualità dei beni economici, sociali e ambientali in gioco, dall'estensione dei vigneti alla sostenibilità della produzione, dalla tutela del territorio a quella dell'eccellenza del prodotto».