L’Integrazione economica e la finanza globali, l’innovazione tecnologica che rivoluziona il mercato del lavoro e attraverso le biotecnologie la stessa persona umana, la crisi del welfare state, i flussi migratori, il terrorismo e i conflitti, il cambiamento climatico: queste le sfide principali che ha oggi davanti a sé l’umanità. E la democrazia occidentale come può resistere e farvi fronte?
Due le possibili ricette della politica in estrema sintesi: rifugiarsi nei sovranismi nazionali in contrapposizione all’UE, o rafforzare quest’ultima in chiave federale, in un quadro di maggiore cooperazione anche internazionale.
La prima risposta (tornare alle Nazioni sovrane) sembra la più semplice, ma di fronte alle enormi sfide da affrontare in mondo sempre più interdipendente i governi e i parlamenti nazionali come il nostro sono davvero in grado di trovare soluzioni efficaci e durature? Ecco perché - pur vedendo i grandi limiti dell’attuale UE - credo non sia possibile tornare indietro, al 1939, ma sia necessario elaborare nuove forme organizzative della sovranità, superando gli Stati-nazione e adeguando la governance alla scala dei problemi da affrontare: sia a livello sovranazionale, sia a livello locale per portare il potere più vicino ai cittadini. Una sfida che è alla nostra portata. Non dobbiamo infatti dimenticare che per chi ci vede da fuori l’Europa è faro della democrazia, avendo dato al mondo tre grandi regali: la cultura della pace, che noi diamo per scontata mentre altri vi aspirano, la cultura della compassione anche per i più deboli, garantendo a tutti istruzione, sanità e assistenza, e la cultura della cooperazione tra Paesi diversi, indispensabile per affrontare il cambiamento e le epocali sfide ecologica, tecnologica e migratoria evitando disastrosi conflitti.
L’UE è certo in difficoltà agli occhi dei popoli europei, ma può rilanciarsi attraverso un vero progetto federale tra gli Stati più determinati a costruire uno scudo protettivo efficace a tutela del benessere e dei diritti raggiunti per i propri cittadini e contribuendo come attore sulla scena globale allo sviluppo e alla pace tra i popoli.