Casellato e Rubinato: "Il Pd non c'è più" - La tribuna di Treviso

28 gennaio 2018

Pagina 6, Primopiano 

di Alessandro ZagowTREVISO«Epurazione? Ci va molto vicino: il Pd nato come incontro tra la sinistra gramsciana e l'area cattolica, da oggi non esiste più. Esiste solo il partito di Renzi». Trattiene a stento l'indignazione, l'ormai ex onorevole trevigiana Floriana Casellato, orlandiana di Maserada, alla quale venerdì alle 22.30 il Pd aveva proposto, «per terminare la lista», il terzo posto nel collegio uninominale di Treviso Città - identica proposta fatta all'altra onorevole trevigiana del Pd, Simonetta Rubinato - «un'offerta che sia io che Simonetta abbiamo rifiutato», dice la Casellato, «perché votata alla sconfitta certa, una candidatura perdente in partenza». Uno schiaffo insomma, da parte di vertici nazionali del Pd che, a Treviso come altrove, «hanno eliminato la componente orlandiana e comunque tutti i non fedelissimi renziani» dalla composizione delle liste per le politiche.La Casellato precisa: «Intendevo fare un passo indietro, non ricandidarmi, però quello che ho visto in queste ore e la beffa della proposta che ho ricevuto gridano vendetta. Il partito di Renzi ha cancellato sistematicamente la sinistra orlandiana: pur non condividendo la scelta di Bersani, ora dico che apprezzo il fatto che abbia voluto mettere in sicurezza la sua ala con Liberi e Uguali, per evitarle quello che noi orlandiani abbiamo invece subìto restando nel Pd». E ora? «Aspetto il giorno dopo il 4 marzo. E intanto mi guardo intorno. Lasciare il Pd? Dico solo che continuerò a fare di tutto affinché la cultura della sinistra rappresentata da Gramsci, Togliatti e Berlinguer, continui a essere presente. Certo è che, nella scelta delle candidature, nel Pd si è assistito a uno spettacolo inaccettabile. Ora in Veneto, senza nemmeno Martella, non c'è più nessuno che ci rappresenti». Annusando la puzza di bruciato, ma anche per seguire Treviso alle elezioni di maggio, il vicesindaco della giunta Manildo, Roberto Grigoletto, ha invece deciso in autonomia di ritirare la propria candidatura alle politiche. E ieri il segretario cittadino Giovanni Tonella, altro nome che settimane fa era gettonato per le liste, ha detto: «Esprimo sconcerto e delusione sulle liste del Pd. Ho un giudizio molto negativo sul metodo e sulla filosofia di fondo che esso esprime». Resterebbe invece in lizza, delle parlamentari trevigiane uscenti, la senatrice Laura Puppato («Perché renziana», liquida la Casellato), ma ben difficilmente verrà rieletta. E difficile è pure la corsa di altri due trevigiani papabili: il presidente Anci Maria Rosa Barazza e Silvano Piazza. Ma sentiamo Simonetta Rubinato, leader del gruppo Autonomia Dem: «Tutto il mio impegno politico è stato fortemente caratterizzato dal forte legame con il territorio. Dal territorio ho sempre ottenuto il consenso e per il territorio ho fatto le mie battaglie, l'ultima in ordine di tempo quella sull'autonomia. Per questo accettare una proposta di candidatura arrivata, a me come alla collega Floriana Casellato, solo venerdì sera per riempire una casella rimasta ancora vuota sui tavoli romani, senza avere alcuna certezza di poter incidere sulle scelte da fare nel prossimo Parlamento a favore del Veneto, sarebbe stato tradire la mia storia. Credo, viste le modalità con cui sono state composte le liste, di poter essere più utile ai veneti continuando a lavorare qui sul territorio per il quale mi sono sempre spesa, anziché scaldare una sedia a Roma. Per questo il mio impegno politico comunque continuerà insieme ad altri amici per recuperare i valori fondativi del Pd».

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pubblicata il 28 gennaio 2018

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