Mutui indicizzati al Franco svizzero: la mia battaglia in parlamento

28 dicembre 2017

In sede di esame del disegno di legge di Bilancio 2018, in Commissione Bilancio della Camera, ho presentato due emendamenti per portare all'attenzione del Governo e del Legislatore il caso dei numerosi consumatori risultati danneggiati - si stima circa 10.000 - dalla stipula di mutui indicizzati in franchi svizzeri venduti, come un prodotto vantaggioso e senza rischi, dapprima da Banca Woolwich, poi da Barclays che aveva assorbito la prima, ai quali non è mai stato chiarito dall'istituto mutuante, né in fase di stipula né in corso di ammortamento, il meccanismo e le implicazioni del vincolo alla valuta svizzera. Il contratto di mutuo è infatti in euro e il consumatore non ha contezza che lo stesso è legato all’andamento di un indice aleatorio, il tasso di cambio EURO/CHF, che nel corso del tempo è calcolato su un fondo fruttifero, in modo da funzionare, sostanzialmente, come uno strumento finanziario derivato.

Molti di questi consumatori non se ne sono ancora accorti, perché si tratta di prestiti di durata molto lunga e solo dalla metà del periodo del mutuo in poi arriverà dalla Banca la comunicazione dell'aumento delle rate. Se ne accorgono prima solo in caso di richiesta di surrogazione o di estinzione anticipata del mutuo, quando emergono i differenziali che ogni semestre maturano non solo rispetto al tasso LIBOR, ma anche rispetto al tasso di cambio EURO/CHF, rendendo evidente al consumatore-mutuatario le ingenti somme a suo carico per la “rivalutazione” collegata al tasso di cambio. Il mutuatario resta così vincolato al proprio immobile gravato dal mutuo: la portabilità del mutuo o l’estinzione anticipata sono, di fatto, impossibili, perché le banche in questione esigono dal mutuatario somme molto superiori all’importo del mutuo inizialmente sottoscritto. Mentre, come è noto, a norma dell’articolo 120-quater del T.U. bancario, in tema di surrogazione e portabilità nei contratti di finanziamento, “è nullo ogni patto, anche posteriore alla stipulazione del contratto, con il quale si impedisca o si renda oneroso per il debitore l'esercizio della facoltà di surrogazione (…)”. 

Numerose famiglie italiane (la maggior parte residenti in Veneto, Lombardia e Campania), inconsapevoli dei rischi assunti a causa della scarsa trasparenza e chiarezza del contratto e della violazione degli obblighi di corretta informazione da parte dell'Istituto, non sono attualmente più in grado di tenere fede agli impegni sottoscritti, che sono diventati gravosissimi, nella maggior parte dei casi ritrovandosi con rate maggiorate anche del 50% o anche di più.

Ai mutuatari viene infatti proposta dalla Banca solo una dilazione, non una riduzione delle maggiori somme dovute, e l’accettazione della dilazione preclude al mutuatario ogni ulteriore tutela giurisdizionale.

Di questa problematica sono stata interessata in particolare da Tu.Con.Fin, un'associazione no profit costituita nel 2016, con lo scopo specifico di tutelare i consumatori finanziari su iniziativa di Franca Berno e Sheila Meneghetti, che nel 2011 hanno scoperto di essere vittime di questo strumento finanziario e da allora stanno lottando perché tante famiglie possano avere giustizia, facendo emergere il tema anche sui principali media, come la trasmissione "Mi Manda Rai 3": cliccando qui il link del video del servizio del 1º giugno scorso dal titolo significativo "Il mutuo si rivela una trappola". 

Dal 2009 ad oggi, rispetto alle azioni promosse dai consumatori, le decisioni pubblicate sono oltre 50, di cui oltre metà favorevoli ad essi; solo 23 sono le domande rigettate (anche per errori nell’esporre il caso), una cessata e tre non procedibili; dal 2015, le suddette decisioni sono solo favorevoli ai mutuatario, riconoscendo la nullità delle clausole in questione e i danni cagionati al mutuatari. Di recente, le ragioni dei consumatori ingannati sono riconosciute anche dalla dottrina e dalla giurisprudenza: in particolare il Tribunale di Roma, con ordinanza n. R.G. 44182/201 pubblicata il 3 gennaio 2017, ha accertato la nullità della clausola di indicizzazione degli interessi al franco svizzero inserita in un contratto di mutuo avente per valuta l’euro e ha condannato la banca resistente alla restituzione dell’importo indebitamente ricevuto a titolo di «conguaglio cambio». Rilevando altresì che le clausole vessatorie inserite nel contratto di mutuo contrastano con i principi di trasparenza, pubblicità e correttezza di cui agli artt. 115 e 116 TUB e di cui agli artt. 33 e ss. del Codice del Consumo» ha condannato la banca a risarcire ai clienti il danno loro cagionato attraverso una condotta palesemente «dilatoria ed ostruzionistica».

Anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in data 15.11.2017, ha avviato il procedimento CV159 - BARCLAYS – CONTRATTI MUTUO INDICIZZATI AL FRANCO SVIZZERO - ai sensi dell’art. 23, comma 6, del “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, violazione dei diritti dei consumatori nei contratti, violazione del divieto di discriminazioni e clausole vessatorie”, adottato dall’Autorità con delibera dell'1/4/2015.

Quindi, per impegnare il Governo ad assumere le iniziative necessarie a garantire uniforme tutela dei consumatori danneggiati, in collaborazione con Tu.Con.Fin. e d'intesa con il Presidente della Commissione Finanze della Camera, Maurizio Bernardo, abbiamo redatto una risoluzione, presentata in Commissione VI della Camera, che potete leggere cliccando qui.

Inoltre ho predisposto due emendamenti al disegno di legge di Bilancio, e in particolare:

  1. un primo emendamento (clicca qui per leggerlo), avente l'obiettivo di assicurare piena tutela ai mutuatari, con il diritto al rimborso - a valere sulle risorse del Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa - delle somme indebitamente pagate in fase di estinzione anticipata di contratti di mutuo in euro indicizzati in valuta estera, o di contratti di mutuo in valuta estera, in violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza nei contratti di mutuo e nella prestazione di servizi finanziari e in violazione delle disposizioni del T.U. bancario in materia di surrogazione e portabilità nei contratti di finanziamento, con espressa surroga dello Stato, fino a concorrenza delle somme rimborsate, nei diritti dei mutuatari nei confronti di Barclays. Nell'emendamento si prevedeva che l'ammontare delle somme dovute fosse accertato, in alternativa alla sentenza passata in giudicato o titolo equivalente, anche a seguito di pronuncia dell'Arbitro Bancario Finanziario (ABF), con modalità tali da assicurare rapidità, economicità ed effettività della tutela. Infine, con l'emendamento proponevo che, entro il 30 giugno 2018, il Ministro dell'economia e delle finanze sottoscrivesse un protocollo d'intesa con l'Associazione Bancaria Italiana, sentite l'Associazione per la tutela dei consumatori finanziari (Tu.con.fin) e le associazioni dei consumatori più rappresentative a livello nazionale, per assicurare – in breve tempo e con semplici ed essenziali adempimenti – la surrogazione dei contratti di mutuo in euro indicizzati in valuta estera;

  2. un secondo emendamento (che puoi leggere cliccando qui), con l'obiettivo più circoscritto di convocare in tempi brevi almeno un tavolo di concertazione presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze presieduto dal Ministro o da un suo delegato, cui partecipassero i rappresentanti dell’Associazione per la tutela dei consumatori finanziari (Tu.Con.Fin) e delle Associazioni dei consumatori più rappresentative a livello nazionale, nonché delle Associazioni di categoria delle banche, oltre ad esperti della materia indicati in misura paritetica dalle predette Associazioni, con lo scopo di agevolare, in breve tempo e con modalità semplificate, la surrogazione di tali contrattinonché di individuare in tempi brevi e certi le iniziative, anche normative, a favore dei mutuatari interessati.

Purtroppo nonostante le mie sollecitazioni al Governo e al Relatore, che ho lasciato anche a verbale della seduta del 20 dicembre scorso (clicca qui per leggere il resoconto sommario della mia dichiarazione), con mio grande rammarico nessuno dei due emendamenti è stato accolto. Tuttavia le battaglie giuste vanno combattute senza mai arrendersi. In questo Franca Berno e Sheila Meneghetti, rispettivamente presidente e vicepresidente di Tu.Con.Fin., sono d'esempio.

Per questo, essendo le Camere ormai sciolte, mi attiverò subito dopo la pausa natalizia per sollecitare il sottosegretario al Ministero dell'economia e delle finanze Pierpaolo Baretta affinché convochi nei prossimi mesi il tavolo di conciliazione che non si è voluto istituire in via normativa. È doveroso tutelare le migliaia di mutuatari danneggiati e il sottosegretario Baretta può procedere comunque nei prossimi mesi in tal senso, avendo la delega in materia e considerato che il Governo Gentiloni continuerà a operare sino all'insediamento del prossimo Esecutivo. In ogni caso, il lavoro già predisposto (la risoluzione in particolare) potrà essere utile e ripreso dal prossimo Parlamento.


pubblicata il 28 dicembre 2017

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