I veneti a Regione e Governo: collaborate per evitare il bail-in

25 maggio 2017

La situazione di grave incertezza in cui versano le due popolari venete, con il rischio concreto di un bail-in se non si troverà una soluzione alla richiesta europea di un ulteriore finanziamento con capitali privati per un miliardo, richiede un di più di leale collaborazione tra il governo regionale e quello nazionale. Non certo il botta e risposta che cittadini e risparmiatori veneti stanno con sconcerto leggendo in questi giorni sulla stampa. 

Al presidente Luca Zaia, che non può ignorare la delicatezza del confronto in atto in sede comunitaria, e che giustamente sottolinea 'la tragedia' che rappresenterebbe la svendita degli Npl (i crediti in sofferenza delle due banche se ceduti per un valore irrisorio, con cittadini e imprese debitrici che rischiano esecuzioni immobiliari) chiedo: quali delle azioni suggerite dai tecnici che hanno supportato la Commissione d'inchiesta regionale di un anno fa sulla crisi del sistema bancario veneto sono state messe in atto dalla Regione? Ad es. i tecnici avevano suggerito di cercare, attraverso Veneto Sviluppo e non solo, meccanismi per intervenire proprio a supporto di quelle imprese del territorio finanziate dai due istituti che, in difficolta per la richiesta di rientro del credito venute meno le garanzie, meritano tuttavia una seconda chance. Meccanismi che avrebbero consentito nell'anno trascorso di ridurre proprio il quantitativo di Npl, la cui svalutazione oggi costituisce per le norme europee il principale ostacolo alla ricapitalizzazione precauzionale con fondi pubblici. 

Ha ragione il sottosegretario Pierpaolo Baretta a ricordare a Zaia la compromissione delle Giunte regionali da lui sostenute con il sistema di affari che ha prodotto la drammatica crisi degli istituti. Ma quando si domanda "perché dovrebbero continuare a mettere soldi tutti meno che i veneti?" nel salvataggio, dimentica che la relazione dei tecnici, affiancati alla Commissione d'inchiesta regionale, ha quantificato le perdite per risparmiatori e imprese tra i 10 e 20 miliardi di euro, definendola una 'catastrofe finanziaria per il territorio', paragonabile ai costi economici dei terremoti più gravi. Va dato atto al Governo di aver messo a disposizione per la ricapitalizzazione precauzionale, con il decreto del dicembre scorso, sino a 20 miliardi di euro di cui 4,7 per le popolari venete, cui si aggiunge il beneficio fiscale previsto dalla modifica dei parametri dell'Ace contenuta nella manovra in discussione alla Camera, quantificato in 1.150 milioni di euro per MPS e 712 milioni di euro per VB e BpVi. Ma si tratta di risorse che non piovono dal cielo: sono denaro dei contribuenti, una buona parte dei quali veneti. 

Confido quindi che, al di là delle schermaglie sulla stampa, ci sia una comunicazione continua e leale collaborazione, nell'interesse comune del Veneto e dell'Italia, tra il presidente Zaia, il sottosegretario Baretta e il ministro Pier Carlo Padoan. Il bail-in sarebbe una sconfitta inappellabile per chiunque abbia responsabilità istituzionali al massimo livello. E un'ipoteca pesante sulla stessa strada dell'autonomia del Veneto.


pubblicata il 25 maggio 2017

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