La Rubinato mette un freno «La Marca ha già dato» - Il Gazzettino

08 gennaio 2017

Pagina IV, Cronaca

TREVISO - (P. Cal.) «Il Veneto e la provincia di Treviso hanno già dato: stop agli arrivi e l'accoglienza di quelli che ci sono va diffusa tra tutti i comuni, sia per assicurare condizioni di ospitalità sostenibili, sia per garantire sicurezza e ordine pubblico». Simometta Rubinato, deputato del Pd, sulla questione dei richiedenti asilo ha una posizione molto chiara: mettere un freno agli arrivi nella Marca e migliorare le condizioni di chi è già qui e attende di conoscere il proprio futuro. Concetti che a qualcuno, nel Pd, non piaceranno per niente. Ma che la deputata intende portare avanti senza badare troppo alle resistenze. «L'obbligo umanitario del salvataggio in mare non comporta l'obbligo di accogliere e mantenere chiunque a tempo indeterminato. Si deve distinguere tra chi ha e chi non ha diritto a restare, i primi si devono integrare, i secondi rimpatriare», spiega. E su questo anche il Pd è pienamente d'accordo, compresi i sindaci in prima linea come Miriam Giuriati di Casier o Giovanni Manildo. Ma la Rubinato va anche oltre e mette il dito nella piaga: «C'è comunque un limite alla sostenibilità degli arrivi sul territorio e il numero di richiedenti asilo ospitati in Veneto e nella Marca trevigiana ha già superato la percentuale assegnata a livello nazionale in rapporto alla popolazione. Ne abbiamo in proporzione molti di più rispetto alla Lombardia e all'Emilia Romagna ad esempio». E questi numeri significano che la politica dei No, tanto cara alla Lega, per la deputata trevigiana non ha prodotto alcun risultato soddisfacente: «Da un lato la strategia di certa politica locale che protesta e se ne lava le mani non paga - sottolinea - dall'altro il Veneto e anche la provincia di Treviso hanno già dato. Quindi stop agli arrivi dunque e l'accoglienza di quelli che ci sono va diffusa tra tutti i comuni, sia per assicurare condizioni di ospitalità sostenibili, sia per garantire sicurezza e ordine pubblico. È quello che la prossima settimana dirò al ministro Minniti, che sta finalmente approntando un piano complessivo per la gestione del problema».

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pubblicata il 08 gennaio 2017

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