I risparmi ottenuti grazie all’accorpamento delle Camere di Commercio non finiscano a Roma ma rimangano nel territorio per finanziare programmi di sostegno alle imprese.E’ quanto prevede un ordine del giorno, a prima firma della deputata democratica Simonetta Rubinato, che il Governo ha accolto durante la discussione del decreto sugli enti territoriali su cui oggi la Camera è chiamata al voto di fiducia. La proposta avrebbe benefici immediati per il Veneto, visto che le Camere di Commercio “Delta Lagunare” di Venezia-Rovigo e di Treviso-Belluno hanno concluso, tra le prime in Italia, il processo di accorpamento volontario.
L’ordine del giorno Rubinato, sottoscritto anche dai deputati Moretto, Crivellari, Mognato, Zoggia, De Menech, Martella, Murer, Rotta, Crimì, Zardini, Casellato, Miotto, Venittelli, Causin, Rostellato, è stato suggerito proprio dalle amministrazioni delle due Camere di Commercio venete. “Il Governo, accogliendolo, si è impegnato ad estendere il principio di premialità oggi previsto per i Comuni che si fondono anche agli Enti camerali. Si tratta di un impegno importante – spiega Simonetta Rubinato – perché consentirebbe di trattenere nel territorio i soldi risparmiati grazie all’accorpamento, senza dover ulteriormente tagliare i servizi alle imprese che già sono stati fortemente ridotti per effetto del decreto legge n. 90/2014 che ha operato una forte riduzione delle entrate delle Camere di commercio con un taglio del diritto annuale rispetto al 2014 del 35% per il 2015, del 40% nel 2016 e del 50% per il 2017. Per il Veneto significa poter disporre due milioni di euro all’anno in più da investire a favore dello sviluppo del territorio di Treviso, Belluno, Venezia e Rovigo".
L’impegno assunto dal Governo, se esteso anche alle altre camere di commercio venete, consentirebbe di portare a 5 milioni annui le risorse a disposizione per le imprese che rimarrebbero nel territorio e che potrebbero essere utilizzati, assieme alle altre risorse delle camere di commercio, per aiutare le nostre imprese in un momento così particolare della vita economica dove si intravede l’uscita dal tunnel della crisi ma con una strada da percorrere ancora piena di difficoltà.