«No alle case sfitte ai profughi» - Il Gazzettino

23 febbraio 2016

Pagina 2, Primopiano

Angelino Alfano chiude ogni discorso: «Non abbiamo mai valutato l'ipotesi di requisire case sfitte per dare accoglienza ai migranti». Poi, nell'impeto della difesa a oltranza del prefetto di Treviso Laura Lega, il ministro dell'Interno si sbilancia: «Il prefetto non ha mai detto questa cosa». In realtà il prefetto, nel corso dell'incontro con i sindaci di venerdì, l'ipotesi di requisire gli alloggi l'ha messa sul tavolo. E non l'ha mai negato. Ma la sua è stata una provocazione. Una soluzione estrema sventolata davanti ai sindaci più riottosi per far capire la gravità di una situazione che vede l'arrivo in massa di richiedenti asilo e pochi posti per accoglierli. E infatti il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, la assolve: «La sua provocazione è stata strumentalizzata». A ogni modo requisizioni non ce ne saranno: parola di ministro. Il governatore Luca Zaia, che aveva chiesto una risposta definitiva al Governo, è soddisfatto: «Se il ministro Alfano dice che non c'è alcuna ipotesi di confisca vuol dire che la partita è chiusa. Avevamo ragione noi nel dire che è illegale pensare di confiscare beni ai cittadini. La confisca esiste solo nei casi di mafia. In questo territorio ci dicono che se ti entra qualcuno in casa non puoi sparare e non puoi difenderti, e poi ti dicono che ti portano via la casa per darla agli immigrati. È la fine della democrazia, ma per fortuna non è così». Zaia, nei giorni scorsi, era stato particolarmente duro con il prefetto trevigiano. Aveva detto di essere pronto a reagire nel caso in cui le requisizione fossero partite. Domenica però c'è stata una telefonata di chiarimento tra i due e il prefetto Lega ha ribadito di non avere alcuna intenzione di adottare provvedimenti simili, ma solo di spronare i sindaci a dare una mano. Però gettare acqua sul fuoco non ha impedito che l'incendio si propagasse. Ieri, nella trasmissione di Mediaset "Mattino Cinque", il direttore di Libero Maurizio Belpietro ha incalzato Alfano su quanto sta accadendo a Treviso. Per il ministro «il problema nasce dal fatto che il prefetto, persona di buon senso, ha chiesto ai numerosi comuni della provincia di farsi carico in modo equo dell'accoglienza dei profughi. A quel punto molti dei comuni a guida leghista hanno risposto che non si sarebbero nemmeno seduti al tavolo. Il prefetto ha quindi di fronte un tema: come regolarsi con quelli che dicono di no? Punire ancora quelli più gentili e responsabili aumentando i carichi per colpa di altri comuni che non hanno le stesse caratteristiche? E allora io invito chi continua a dire no a riflettere. Se ci fosse anche la loro collaborazione la distribuzione delle quote di migranti sarebbe veramente poca cosa». Alfano dribbla più volte la domanda diretta sulle requisizione, ma alla fine precisa: «Mai presa in considerazione l'ipotesi. A creare il problema sono i comuni che dicono no, non certo il prefetto». Intanto la bagarre impazza. Il leader leghista Matteo Salvini ha invocato la «ruspa» anche per il prefetto trevigiano. La deputata del Pd Simonetta Rubinato invece si è scagliata contro Zaia e il Carroccio: «Fino a che continuerà a cavalcare l'emergenza migranti, come sta facendo a Treviso, impedirà al Veneto di avere quell'autorevolezza necessaria per esigere dal Governo maggiori certezze, anche in termini di modifiche normative, che garantiscano il bene delle nostre comunità». © riproduzione riservata

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pubblicata il 23 febbraio 2016

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