Federalismo fiscale: adesso o mai più. Ad invocare l'attuazione in tempi brevi della riforma federale è l'on. Simonetta Rubinato, deputato Pd e membro della Commissione Bilancio della Camera, preoccupata del grave peggioramento dei conti pubblici e dell'incapacità dell'attuale maggioranza di mettere in atto riforme strutturali, come dimostra anche la manovra economica varata in questi giorni. "Tenuto conto che ben pochi saranno gli effetti concreti per la gran parte dei Comuni che sortiranno dal primo decreto, quello sul patrimonio demaniale - spiega la parlamentare - chiedo al Governo e alla maggioranza di varare al più presto gli altri decreti attuativi del federalismo fiscale, a partire da quello sui costi standard".
A preoccupare l'on. Rubinato, sono gli ulteriori tagli previsti dalla manovra correttiva per i Comuni - oltre 3,7 miliardi di euro in due anni - che si tradurranno in minor servizi alle famiglie e blocco degli investimenti. "Un risultato esattamente opposto al federalismo fiscale - sottolinea la parlamentare - che ha lo scopo di lasciare le risorse ai territori e di ridurre la spesa delle Amministrazioni centrali. In questo modo i nostri municipi saranno costretti a chiudere i battenti, vincolati da un patto di stabilità che non è riuscito a ridurre il debito pubblico".
Stando ai dati Istat, nel 2010 il debito di tutta la Pubblica Amministrazione supererà quota 1.838 miliardi, con un aumento di 175 miliardi in due anni di governo Berlusconi. Fuori controllo risulta essere in particolare la spesa delle Amministrazioni Centrali (il loro disavanzo passa dai 31,7 miliardi del 2007 ai 72,1 del 2010). Di fronte a questo drammatico quadro, secondo l'on. Rubinato c'è un solo modo per uscirne: responsabilizzare chi spende troppo e male. "Non è più accettabile - conclude - che una parte del Paese debba farsi carico degli sprechi di chi governa senza il rispetto delle regole e dell'interesse generale. Ben venga allora il federalismo se esso consentirà a chi ha i conti in regola di dare servizi e fare investimenti e sanzionerà, anche con l'ineleggibilità, gli amministratori incapaci o disonesti che continuano fare buchi di bilancio".
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