Pagina 13, Cronaca
TREVISO L’allarme furti e rapine che preoccupa la Marca arriva in Parlamento con un’interrogazione presentata dall’onorevole Simonetta Rubinato (Pd) e sottoscritta dalla collega Floriana Casellato. Due le richieste ai ministri dell’Interno e della Giustizia: più forze dell’ordine sul territorio e un intervento legislativo affinché vi sia certezza della pena per chi commette reati. «Alla luce della recrudescenza di furti e rapine – spiega la parlamentare – va evitato che si diffonda un clima di insicurezza tra gli operatori commerciali e che passi l’idea che esiste una sorta di impunità per gli autori dei reati. L’unico modo per farlo è dimostrare che lo Stato è pronto ad intervenire con misure efficaci di contrasto della delinquenza contro il patrimonio rafforzando il presidio delle forze dell’ordine sul territorio».
Più uomini per polizia e carabinieri, ma non solo. L’interrogazione sottoscritta da Rubinato e Casellato sollecita il governo anche sulla necessità di verificare se sia necessario un intervento normativo per garantire la certezza della pena: «La vicenda dei due romeni arrestati per furto, condannati e poi rimessi in libertà col solo obbligo di firma, necessita di un approfondimento anche alla luce del fatto che, secondo gli inquirenti, potrebbero essere gli autori di altri furti a Treviso e dell’allarme lanciato dall’Ascom per i numerosi colpi messi a segno a danno dei locali pubblici». Parole accolte con scetticismo, però, dal Sap, uno dei sindacati di polizia, secondo cui sarebbe già tardi: «Quest’interrogazione sembra un atto politico piuttosto che un gesto concreto – commenta il segretario provinciale Gino Balbinot -. L’onorevole Rubinato avrebbe dovuto ascoltare gli appelli dei sindacati di polizia quando c’erano ancora delle disponibilità in termini di uomini. Oggi, la parlamentare dovrebbe saperlo benissimo, c’è il blocco del turnover e le assunzioni sono ferme da anni. Le prossime non potranno arrivare prima di 12 mesi, con il nuovo corso, ma non ci crediamo molto visto che dobbiamo fare i conti con il 15 per cento in meno di personale a livello nazionale». E su quanto sia grave la situazione a Treviso, chiosa la segreteria provinciale del Coisp: «Servirebbero almeno 70 persone in più subito per la questura di Treviso – spiega Belardino Cordone -. Perché con il personale che abbiamo è impossibile garantire la sicurezza». Secondo il Coisp, infatti, nonostante siano state potenziate le volanti gli uffici investigativi sarebbero in sofferenza: «La divisione anticrimine lavora con 5 agenti su 10, e quindi tutte le misure di prevenzione (arresti domiciliari, fogli di via, sorvegliati speciali, etc...) vanno a rilento. Di notte in questura c’è una sola volante, spesso ferma o dirottata nel servizio alla Caserma Serena per i profughi. E se c’è una rapina chi fa l’intervento?».