Zaia rilancia la tassa sul gasolio «Fondo veneto per le catastrofi» - La Tribuna

03 agosto 2015

Pagina 10, Cronaca

di Francesco Dal Mas Mancano 4 milioni per l’indennizzo della tragedia di Refrontolo, un anno fa. Ne mancano 92 per la Riviera del Brenta, dopo il tornado. Come recuperare quei soldi, se Roma interviene col contagocce? L’accisa sul gasolio (solo sul gasolio) potrebbe essere una necessità, dice Luca Zaia, governatore veneto, anche se, ammette «sarebbe una sconfitta visto che il Veneto lascia ogni anno 21 miliardi a Roma e merita indennizzi ai suoi cittadini». Taglia corto Simonetta Rubinato, parlamentare del Pd: «Servono più risorse? Facciamo la battaglia per un’autonomia vera, magari andando subito al referendum. Se l’espressione popolare sarà forte, Roma dovrà tenerne conto». «Io ci sono», risponde il governatore. «E la senatrice ha dimostrato in tempi non sospetti di usare la testa». Corrispondenze insolite ieri mattina a Refrontolo. Siamo in quell’angolo di paradiso che un anno fa venne trasformato in un inferno, in località "Molinetto della Croda". In 2.500 ieri, hanno preso parte alla cerimonia per ricordare i quattro morti – Maurizio Lot, 50 anni, Luciano Stella, altrettanti, Giannino Breda, sessantenne, Fabrizio Bortolin, 48 anni – a seguito della valanga d’acqua piombata sul tendone della “Festa dei Omi”. E non sono mancate le polemiche sul ristoro dei danni. «Il bilancio totale è di 8 milioni 258 mila euro. La Regione è intervenuta con 4 milioni di euro, quindi abbiamo ripristinato tutti quelli che sono i danni pubblici. Ci aspettiamo ancora un riconoscimento da parte del governo». Mancano i soldi per risarcimenti ai privati (altri quattro milioni). E la Regione ha segnalato i danni con mesi di ritardo. «È falso», si difende Zaia, «le polemiche al riguardo non hanno avuto nemmeno rispetto dei morti. Quella pratica l’abbiamo concordata insieme alla Protezione civile, inserendo Refrontolo fra 32 altre situazioni verificatesi nel 2014, in modo da avere titolo al risarcimento. Per il solo Molinetto della Croda, infatti, non c’erano i presupposti tecnici e di legge. Poi qualcuno in cerca di voti ha fatto polemica, allora ho deciso di scorporare la pratica, sapendo bene come sarebbe andata a finire. A Refrontolo alla fine si è detto di no, mentre le altre pratiche sono ancora oggetto di analisi e speriamo bene». A margine della cerimonia c’è chi ricorda il dramma ultimo, quello di Firenze. Zaia esprime solidarietà. Ma c’è chi teme che con i danni di questo nubifragio, difficoltà ulteriori maturino per la Riviera del Brenta, Refrontolo, gli altri comuni colpiti l’anno scorso («cento frane in quest’area», fa memoria il sindaco di Cison, Cristina Pin, «e siamo ancora in attesa della gran parte dei fondi che abbiamo direttamente impegnato»). È giocoforza, dunque, per Zaia, immaginare un’accisa. «Noi non la vorremmo», mette subito le mani avanti Zaia, «l’accisa di 7,5 cent, al massimo, per litro di gasolio, applicata da altre Regioni, sarebbe una sconfitta, poiché paghiamo 21 miliardi di tasse all’anno a Roma, certo è che dobbiamo dar vita a un fondo catastrofale, altrimenti non riusciamo a dare risposta a tutti i cittadini che hanno patito danni». In Regione se ne parlerà, con ogni probabilità, da martedì prossimo, in consiglio. E il governatore ricorda che per mettere in sicurezza il territorio ci vorrebbero 2 miliardi e 700 milioni. «Accise, assicurazioni? La madre di tutte le battaglie», riflette a voce alta la senatrice Rubinato, «è l’autonomia vera e l’autogoverno». Campa cavallo… «Campa un bel niente. Questa battaglia si può vincere perché l’articolo 116 della Costituzione dice che possiamo aspirare al modello Trentino e c’è un comma, il 571 della Legge di stabilità 2014 (frutto di un mio emendamento), che prevede la possibilità per una regione di chiedere autonomia e autogoverno, con relative risorse, e il governo deve aprire il tavolo per la trattative entro 60 giorni». Per una «battaglia giusta» come questa, il governatore veneto «ci avrà dalla sua parte», assicura l’esponente Pd. Ma i sopravvissuti alle calamità naturali non potranno attendere ulteriormente. «Se il presidente Zaia vuole, i tempi sono brevissimi», obietta Rubinato. «Si possono chiamare i veneti al referendum sull’autonomia. Se, come credo, i numeri saranno importanti ci sarà un fatto politico enorme, di cui la politica non potrà non tenere conto. La Regione batta un colpo». «Ci siamo, ci siamo», dice compiaciuto Zaia. «L’importante è che con Simonetta ci sia anche il suo partito».

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pubblicata il 03 agosto 2015

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