Gli Zaia boys e il look di Moretti «Stessi errori di Guerra in Friuli» - Corriere del Veneto

22 luglio 2015

Pagina 2, Primopiano

VENEZIA Ancora una volta il popolo del web non le ha risparmiato nulla. Allo sfogo di Alessandra Moretti riportato ieri dal Corriere del Veneto («La mia campagna elettorale è stata completamente sbagliata»), è seguita su Facebook la consueta ondata di ironia al limite dell’insulto, per esempio quando lei parlando di immigrazione auspica un confronto e un «amico» sconfinando fuori tema pone la domanda: «Renzi ha già stabilito pure cosa indosserà lei in occasione del tavolo o verrà con la prima tuta da ferrotranviere che trova?». Sarcasmo a parte, le confidenze dell’ex candidata governatrice hanno aperto un vivace dibattito dentro e fuori il Partito Democratico sul ruolo della comunicazione in politica. 
Già durante la direzione regionale, convocata per scandagliare le ragioni della disfatta, era stato rimarcato che «tutta la campagna elettorale è stata condivisa da tutti». Ora il segretario Roger De Menech, incaricato di traghettare il Pd al congresso straordinario, conferma: «La campagna elettorale è stata gestita direttamente dal partito, con un piccolo gruppo di ragazzi giovanissimi, e poi dall’agenzia ingaggiata dal comitato Moretti (Dotmedia con Patrizio Donnini, ndr. ), che ha lavorato in autonomia ma in raccordo col sottoscritto». Il bellunese afferma di capire l’amarezza della vicentina. «Personalmente - aggiunge però - sono sempre stato abituato che, se il candidato sono io, decido io. Detto questo per me sarebbe fin troppo facile dire che il comunicatore ha sbagliato tutto, anche perché non l’ho scelto io. Ma non credo che sarebbe utile a nessuno. È tempo di chiudere la riflessione sui motivi del fallimento e di pensare piuttosto a come rilanciare la nostra proposta politica, perché credo che il marketing politico arrivi fin lì, sono i contenuti a fare la differenza». 
Anche la deputata Simonetta Rubinato, sconfitta alle primarie e sostenitrice del congresso, invita l’ex avversaria a d andare oltre: «Rimango convinta che sia sempre bene restare autentici e comunicare la propria genuinità in un rapporto franco e leale con i cittadini. In ogni caso ciascuno fa le proprie scelte, di cui alla fine comunque deve rispondere. Perciò basta con il gioco dello scaricabarile, meglio per tutti voltare pagina dopo la pagina nera delle elezioni regionali». 
A gongolare è invece Mirco Mastrorosa, coordinatore per conto dell’agenzia Emporio Adv di Udine della campagna elettorale di Luca Zaia. «Ci eravamo candidati con un sms - racconta - e il presidente ci ha scelti dopo cinque minuti. Certo, lui è un grande comunicatore per cui ci ha aiutati molto, ma nulla era scontato sapendo quanto valeva il Pd all’epoca. Poi però, quando ho visto Dotmedia cambiare il look della candidata, ho ripensato a Berlusconi che in Friuli Venezia Giulia aveva stravolto l’immagine di Alessandra Guerra contro Riccardo Illy, condannandola alla sconfitta». Com’è noto, invece, Zaia ha trionfato. E proprio la sua campagna sarà uno dei casi di studio che ad ottobre saranno esaminati a Torino ad un workshop di comunicazione politica e strategie elettorali, organizzato da Quorum. Sì, proprio dall’agenzia di Giovanni Diamanti, il sondaggista vicentino che fu consigliere comunale con Moretti e che è stato ingaggiato dal Pd per analizzare i flussi di voto del flop. 

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pubblicata il 22 luglio 2015

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