Solo una scuola libera può essere una ‘Buona Scuola' pubblica'

05 marzo 2015

In vista dell’approvazione in Consiglio dei Ministri del piano per la “Buona Scuola”, insieme al collega Gian Luigi Gigli (Per l’Italia-CD), che con me aveva sottoscritto l’emendamento alla legge di stabilità 2015 con cui è stata garantita la certezza dell’erogazione dei fondi (pur ulteriormente ridotti) per le istituzioni scolastiche non statali, riportando tutte le risorse - suddivise in due fondi dal Governo Berlusconi nella Legge Finanziaria 2008 in un unico capitolo del bilancio del Miur -, sono intervenuta per ribadire l’importanza delle scuole paritarie come parte integrante del sistema della scuola pubblica italiana. Riteniamo infatti che la libertà di insegnamento e di scelta educativa, oggetto di precise risoluzioni dell'UE e alla base di quel pluralismo che è necessario anche alla scuola statale per migliorare la qualità delle prestazioni, devono trovare spazio nel piano de 'La buona scuola' del Governo attraverso impegni precisi e concreti che tengano conto delle specificità già esistenti. Abbiamo così deciso di inviare una lettera appello al presidente Renzi: “Solo una scuola libera può essere una ‘Buona Scuola’ pubblica”. Il testo, predisposto da me e dal collega Gian Luigi Gigli, e firmato da altri 42 deputati della maggioranza, chiede di rafforzare tutta la scuola pubblica, statale e paritaria, salvando il pluralismo culturale e la libertà di scelta educativa sul modello europeo. Tra gli strumenti che indichiamo, oltre alla detrazione fiscale, un ‘buono’ per gli incapienti sulla base del costo standard.

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pubblicata il 05 marzo 2015

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