Interrogazione al ministro Guidi per scongiurare chiusura uffici postali in Veneto

17 febbraio 2015

L’on. Simonetta Rubinato ha depositato oggi alla Camera un’interrogazione bipartisan, sottoscritta anche dalle deputate Floriana Casellato, Giulia Narduolo, Lorena Milanato e Catia Polidori, con cui chiede al Ministro dello sviluppo economico di intervenire per scongiurare la chiusura di 46 uffici postali in Veneto. “La nostra iniziativa – spiega la prima firmataria – segue e rafforza interrogazioni già presentate con riferimento al territorio nazionale, raccogliendo le preoccupazioni che ci sono state espresse da amministrazioni locali e associazioni sindacali del territorio, per una decisione che priva i residenti di piccole località rurali e montane di servizi essenziali quali il pagamento delle bollette o la riscossione della pensione, costringendoli a lunghe code e a difficili spostamenti”.

In Veneto secondo la Cisl regionale sono 46 gli uffici oggetto della razionalizzazione annunciata da Poste italiane spa: 15 in provincia di Treviso, 12 in provincia di Verona, 8 a Vicenza, 7 a Belluno e 4 a Rovigo, che evidentemente sono ritenuti improduttivi o diseconomici. "Ma è emblematico – spiega l’on. Rubinato – il caso dello sportello della frazione di San Pietro di Barbozza, nel comune di Valdobbiadene, che serve anche i cittadini delle frazioni di Guia e S. Stefano, che non si comprende perché venga chiuso visto che non vi è in loco neppure uno sportello bancario nonostante la presenza di aziende operanti nel settore del prosecco. In ogni caso Poste è una società a capitale interamente pubblico, tenuta a garantire determinati obiettivi di qualità per l'utenza in forza del contratto di programma siglato con lo Stato per il quale riceve un significativo contributo pubblico".

Le firmatarie dell’interrogazione si appellano al ministro Federica Guidi affinché sia garantito il rispetto di quanto già stabilito dall’Autorità garante delle comunicazioni: ovvero il divieto di chiusura degli uffici postali nelle zone rurali e montate e la necessaria concertazione con le amministrazioni locali da parte delle Poste italiane per evitare disagi ai cittadini-utenti che si vedono privati dell’effettiva erogazione di un servizio di pubblica utilità.

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pubblicata il 17 febbraio 2015

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