Esulta il partito dei contrari «Una vittoria del territorio» - Corriere del Veneto

28 gennaio 2015

Pagina 3, Primopiano

VENEZIA Loro l’avevano detto. E sono almeno in quattro a poterlo sostenere: Simonetta Rubinato, deputata del Pd, la cui specifica interrogazione al ministero delle Infrastrutture giace sepolta sotto una coltre di silenzio; Giovanni Battista Furlan, presidente della societa di ingegneria Net Engineering di Monselice, che presentò ricorso contro le relative delibere della Regione e del Cipe, riportando però una sconfitta al Tar; Arianna Spessotto, parlamentare dei 5 Stelle contrarissima all’opera; Bruno Pigozzo, consigliere regionale del Pd, che ancora nell’ottobre scorso sollecitava il blocco della gara da parte del governatore Luca Zaia.  Loro l’avevano detto che, nel project financing della superstrada a pagamento «Via del Mare» Meolo-Jesolo, presentato ed elaborato da Adria Infrastrutture, c’era qualcosa che non quadrava. Per esempio: «Al ministro Lupi chiedevo di sospendere la gara per la Via del Mare - ricorda Rubinato (Pd) - fino a quando non fosse stata provata non solo l’assoluta legalità dell’iter ma anche il buon andamento dell’amministrazione, ossia la scelta più corretta sul piano economico e finanziario. Evidentemente, avevamo visto giusto. Le ombre che si erano addensate su Adria Infrastrutture, la società promotrice del progetto di finanza, poi finita nel mirino della Procura di Venezia per la vicenda Mose, non lasciavano presagire nulla di buono».  Picchia duro sullo stesso tasto la deputata a 5 Stelle, Spessotto: «Io spero che a questo risultato - dice - abbia contribuito anche la nostra segnalazione al presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone. Abbiamo tratto tutto dai verbali dell’inchiesta Mose: Claudia Minutillo (l’ex assistente di Giancarlo Galan che stava a capo di Adria Infrastrutture, ndr) parlava apertamente con i magistrati di imbrogli e di sentenze comprate. Se l’opera finalmente si blocca, per noi è una grande notizia». 

Bruno Pigozzo, consigliere di opposizione in Regione, alcuni mesi addietro si chiedeva pubblicamente: «Ma cosa aspetta Zaia a bloccare la gara della Via del Mare? Cos’altro deve succedere perché il governatore intervenga?». Il «cos’altro» di Pigozzo è presto spiegato: «Gli scandali, l’arresto dell’assessore alle Infrastrutture Renato Chisso, i sindaci di quel territorio che invocano uno stop, le inchieste come quella di Report che rendono visibile a tutta l’Italia la necessità che sugli appalti in Veneto ci sia un rigoroso giro di vite. Cosa deve accadere ancora per convincere Zaia?». Evidentemente, qualcosa ancora è accaduto. La procura di Venezia ha indagato per turbativa d’asta sei dirigenti della Regione in relazione all’iter autorizzativo della Via del Mare, e questo ulteriore intervento della magistratura nell’opaco mondo dei project financing lasciati in eredità dalla gestione Galan-Chisso, ha indotto l’amministrazione in carica a prendere provvedimenti. 

Oltretutto, il partito dei contrari alla superstrada del mare Meolo-Jesolo non esita a mettere in discussione la stessa utilità dell’opera. Afferma ancora Rubinato: «Le comunità locali hanno sempre avversato lo strumento della finanza di progetto - ribadisce la deputata del Pd - per adeguare una strada, già pagata dai cittadini. Una scelta scellerata, perché comunque non si sarebbe neppure risolto il problema della maggiore scorrevolezza del traffico verso il litorale». 

«Assolutamente inutile» è la definizione utilizzata anche da Arianna Spessotto: «Il vero problema, come sa chiunque sia andato in auto a Jesolo almeno un’estate nella sua vita, è la grande rotatoria Frova: quello è l’imbuto dove si incolonnano le macchine, fare un’autostrada che terminerà proprio lì, all’altezza della rotatoria, non risolve nulla e anzi peggiora le cose. Inoltre, con l’imposizione di un pedaggio a carico degli automobilisti, è del tutto sicuro che si andrà a sovraccaricare la viabilità secondaria nei piccoli paesi del litorale». 

Mentre il governatore Zaia, intervenuto ieri per mettere in congelatore il progetto della Via del Mare, professa «massima fiducia nell’operato della magistratura», Simonetta Rubinato chiosa: «Questa è una grande vittoria per il territorio e gli amministratori locali, che si sono battuti contro questo esproprio per privata utilità». 

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pubblicata il 28 gennaio 2015

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