Mummia negata a Jesolo Scoppia il caso con Trieste - La Nuova Venezia

20 novembre 2014

Pagina 36, Cronaca

JESOLO Mummia contesa, scoppia il caso tra Jesolo e Trieste. La mostra di corpi plastinati Real Bodies aveva in programma anche l’esposizione di una mummia originale che era stata chiesta in prestito al museo di Trieste. «Se il Comune di Trieste ci presta la mummia con il sarcofago, siamo disponibili a portare i nostri 200.000 ingressi, di cui 40.000 solo dal Friuli Venezia Giulia, verso i Musei Civici Triestini». A lanciare il ponte culturale fra Jesolo e Trieste, sono gli organizzatori di “Real Bodies” che aprirà a Jesolo in anteprima mondiale il 26 dicembre. La trattativa con l’amministrazione comunale di Trieste è stata avviata da un mese e mezzo, coinvolgendo anche il Comune di Jesolo per ottenere il prestito di una mummia fino al giugno 2015. Una delle quattro mummie egizie del museo di Storia e Arte, precisamente la mummia sbendata con relativo sarcofago in legno appartenuto a una sacerdotessa della XXI dinastia. «Chiaramente la nostra richiesta ufficiale era partita chiedendo la disponibilità preventiva del reperto al museo proprietario, Museo di Storia Naturale di Trieste», spiegano gli organizzatori di Real Bodies, «la cui direzione aveva avallato il prestito convinta dall’importanza e dalle finalità del progetto scientifico di Real Bodies sotto la direzione del professor Alessandro Cecchi Paone, testimonial dell’evento di Jesolo». Per l’operazione Jesolo si è mossa anche la parlamentare del Pd Simonetta Rubinato. «Il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, mi ha assicurato che si sta attivando per cercare di trovare al più presto una soluzione», dice la Rubinato, parlamentare e candidata del Pd alle primarie del centrosinistra per le Regionali, contattata dai promotori, preoccupati per il diniego arrivato dopo lunghe trattative, «è indubbio che questa mostra, premiata lo scorso anno da uno straordinario afflusso di visitatori, rappresenti un’opportunità per il territorio, in un periodo di tranquillità dal punto di vista turistico, e sia anche un ottimo strumento di divulgazione scientifica per tante scolaresche che già si sono prenotate. Credo che non siano tempi questi per rifiutare collaborazioni con il privato, soprattutto se esse offrono garanzie di serietà e di successo di pubblico». L’ostacolo da superare è però Paolo Tassinari, assessore alla cultura di Trieste, visual designer e docente universitario a Trieste e alla scuola politecnica di design di Milano. Tassinari è decisamente contrario al prestito e si annuncia come un osso duro da convincere. Giovanni Cagnassi 

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pubblicata il 20 novembre 2014

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