Il 7 agosto ha avuto il via libera a Montecitorio il d.l. n 90/2014 c.d. Pa, contenente misure per la semplificazione e la trasparenza amministrativa. A questo link trovi il dossier per un approfondimento dei suoi contenuti (clicca qui). In particolare nel passaggio al Senato sono saltati i pensionamenti per 4mila insegnanti e il riposo anticipato per i medici. I dirigenti pubblici, invece, potranno essere pensionati a 62 anni, cioè quattro anni in anticipo rispetto alla riforma Fornero per i trattamenti di vecchiaia (resta l'obbligo dei 42 anni e 3 mesi di contributi). Restano fuori i magistrati, che potranno andare in aspettativa fino a 70 anni. Il Senato è intervenuto anche sui trattamenti d'anzianità, con la cancellazione dei disincentivi per chi lascia il lavoro in anticipo. La 'quota 96' (numero dato dalla somma dell'età anagrafica a quella contributiva), che avrebbe consentito a 4.000 insegnanti di andare in pensione a settembre se avessero accettato di riscattare il trattamento di fine rapporto alla data prevista dalla riforma Fornero, è saltata perché il Governo, su input della Ragioneria e del Ministero dell’Economia, ha ritenuto non adeguata la copertura. Il demansionamento, per i dipendenti che saranno riassegnati ad altre attività, potrà essere di un solo livello.
In sintesi ecco le principali novità:
MANAGER: i dirigenti pubblici potranno essere mandati in pensione quattro anni prima, rispetto
a quanto stabilisce la legge Fornero. Basteranno 62 anni e 4 mesi perché le amministrazioni possano decidere, dando un preavviso di 6 mesi, di congedare i manager.
TRATTAMENTI: i trattamenti di servizio di magistrati e militari potranno essere mantenuti anche nel 2015. Per la scuola il termine viene anticipato ad agosto di quest'anno mentre per tutti gli altri resta ottobre.
TURN OVER: diventano più flessibili i parametri del turn over, che saranno basati esclusivamente su criteri di spesa. Gli enti locali avranno più margini di manovra per le assunzioni a tempo determinato e per i contratti a termine.
MAGISTRATI: i magistrati che svolgono incarichi in uffici che hanno una diretta collaborazione con le pubbliche amministrazioni possono ricorrere all'aspettativa.
BANKITALIA: i dirigenti di Bankitalia e dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, per un periodo non superiore a due anni dalla cessazione dell'incarico, non potranno intrattenere rapporti di collaborazione, consulenza o impiego con i soggetti regolati.
CAMERE COMMERCIO: le tariffe delle segreterie saranno definite in base ai costi standard, che verranno fissati dal ministero dello Sviluppo economico, dopo aver consultato la società per gli studi di settore e Unioncamere. Inoltre il taglio degli importi dovuti alle camere di commercio sarà graduale nei prossimi tre anni ( -35% nel 2015, -40% nel 2016 e -50% nel 2017).
STATALI: la mobilità obbligatoria non sarà applicata ai dipendenti pubblici che hanno figli al di sotto dei tre anni, disabili e che godono del congedo parentale. Inoltre i criteri di mobilità obbligatoria saranno stabiliti, attraverso un decreto ministeriale, dopo aver consultato le confederazioni rappresentative.
CDA: i compensi dei membri del Cda delle società partecipate, che forniscono prestazioni alle pubbliche amministrazioni superiori al 90% dell'attività complessiva, saranno tagliati del 20%. I consigli di amministrazione, inoltre, dovranno essere composti da massimo tre soggetti.
PACCHETTO CANTONE: potranno essere commissariate anche le società appaltatrici dei lavori, coinvolte nelle inchieste per corruzione.
VIGILI DEL FUOCO: via libera all'assunzione di 1.030 vigili del fuoco.
EXPO: l'unità operativa speciale per Expo 2015 dovrà operare fino alla completa esecuzione dei contratti di appalto di lavori, servizi e forniture; il limite massimo viene fissato al 31 dicembre 2016.
TAR: sono salve le sezioni distaccate dei Tar, che si trovano nelle città sedi di corti d'appello (Salerno, Reggio Calabria, Lecce, Brescia e Catania). La soppressione delle altre sedi slitta di quasi un anno (dall'ottobre 2014 a luglio 2015).
AUTHORITY: i componenti delle Authority dovranno aspettare 5 anni per poter essere nuovamente nominati in un'altra autorità. La razionalizzazione delle strutture deve prevedere una concentrazione del personale nella sede centrale non inferiore al 70%.
UNIVERSITA': diventa più facile ottenere il patentino per diventare professori universitari. Infatti saranno sufficienti 10 pubblicazioni (non più 12) per presentare la candidatura; inoltre saranno rivisti i criteri di valutazione.
Nel corso del primo passaggio del decreto Pa alla Camera ho presentato una serie di emendamenti al testo originario (clicca qui), sostanzialmente: chiedendo – su input dell’Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana - una proroga dell’entrata in vigore del sistema AVCPASS, che sta letteralmente bloccando le poche gare che gli enti locali potrebbero fare, per avere il tempo di ripensare a questo strumento affinché possa essere un aiuto e non un ostacolo alla già difficile attività in materia di appalti (emendamento 19.21); ribadendo la richiesta di proroga dell’obbligo delle centrali uniche di committenza per gli appalti dei comuni non capoluogo (che avevo già chiesto in sede di conversione del d.l. n. 66/2014 invano), questa volta concessa al 1° gennaio 2015 per l’acquisizione di beni e servizi e al 1° luglio 2015 per l’acquisizione di lavori, nonché chiedendo la possibilità per i comuni di acquisire comunque direttamente lavori, servizi e forniture limitatamente a valori inferiori a 40.000 euro (emendamento 39.054), accolta dal Governo solo però per comuni superiori a 10.000 abitanti.
Ho poi presentato una serie di emendamenti predisposti da Rete Imprese Italia e trasmessemi dalla Confartigianato di Treviso (clicca qui) in materia di semplificazione amministrativa, riduzione del diritto annuale delle Camere di Commercio, di semplificazione delle procedure negli appalti pubblici. Di questi mi è stato accolto l’emendamento n. 24.23, in materia di agenda della semplificazione amministrativa e moduli standard, il quale stabilisce in modo chiaro ed esplicito che, una volta definita la modulistica standard, la stessa possa essere comunque adottata da cittadini ed imprese decorsi trenta giorni dalla pubblicazione dei relativi decreti, evitando qualunque pratica dilatoria o ulteriori atti di recepimento formale.
Ho quindi presentato un ordine del giorno in materia di Camere di Commercio, che è stato accolto dal Governo (clicca qui), unitamente ad altri che pure ho sottoscritto (clicca qui). Sono infatti convinta della necessità di riformare le Camere di Commercio a servizio delle imprese ma sulla base di una corretta analisi costi/benefici. Va infatti considerato come, secondo lo studio pubblicato dalla Cgia di Mestre (clicca qui per leggerlo), l’abolizione dell’obbligo di iscrizione delle imprese, oltre a mettere a rischio 2.500 posti di lavoro, avrebbe un effetto recessivo per 2,5 miliardi di euro ed un aggravio di spesa per lo Stato di 167 milioni.