Trasferimento 1° FOD di Vittorio Veneto: decisione da rivedere perché antieconomica
13 luglio 2013
Tale destinazione suscita una serie di dubbi sulla praticabilità del trasferimento di circa 500 unità tra ufficiali, sottufficiali, volontari e impiegati/operai civili in una caserma che versa in stato di degrado e che sembra richiedere una costosa ristrutturazione di circa una decina di milioni di euro nei prossimi tre anni (senza contare che sarebbero stato realizzato invano l’investimento già effettuato per la ristrutturazione del Palazzo Piccin a Vittorio Veneto), cui va aggiunto il costo di circa un milione di euro per le indennità da corrispondere al personale a seguito della riallocazione. Abbiamo quindi chiesto al Ministro della difesa ”se corrispondano al vero i costi indicati, quanto agli investimenti già realizzati su Palazzo Piccin e a quelli preventivati per la ristrutturazione della caserma Predieri, quale sia l'analisi effettuata dei costi di gestione delle due sedi di Vittorio Veneto e di Firenze e se vi sia stata una verifica sull'effettivo conseguimento degli obiettivi di razionalizzazione e riduzione delle spese; se sia stata valutata o non sia da valutarsi, in alternativa al trasferimento, la permanenza a Vittorio Veneto della sede del comando 1o FOD seppur accompagnata dalla riduzione/razionalizzazione delle attuali sei strutture; se non ritenga opportuno riesaminare le ragioni alla base del provvedimento già assunto dal Ministro della difesa nell'ambito del complessivo riassetto delineato con i decreti legislativi di cui alla legge n. 244 del 2012, assicurando oltre ad una effettiva spending review anche la procedura di consultazione delle Camere sui predetti decreti come previsto dal summenzionato ordine del giorno 9/5569/22”.
pubblicata il 13 luglio 2013