Voto studenti Erasmus: una vicenda che non dovrà più ripetersi
31 gennaio 2013
Lunedì 14 gennaio scorso, in occasione di un incontro pubblico organizzato dai circoli del Pd di San Polo di Piave, Cimadolmo ed Ormelle, ho incontrato la mamma di una studentessa che mi ha parlato del problema della figlia che, all’estero con una borsa di studio Erasmus, non poteva rientrare in Italia per votare. Mi sono impegnata a fare una verifica sul problema, ma pochi giorni dopo la questione si era già allargata, arrivando alla ribalta dei media nazionali, attraverso la protesta sacrosanta di migliaia di giovani. Ho naturalmente firmato la loro petizione, rivolgendo al contempo un appello al Governo e al Presidente della Repubblica, a cui venerdì 18 gennaio ho inviato una lettera (clicca qui), per trovare una soluzione che consenta agli studenti Erasmus di esercitare il diritto di voto, attraverso un decreto legge del Governo che parificasse i giovani italiani che si trovano all’estero per motivi di studio ai professori e ricercatori universitari, affinché possano esercitare il loro diritto di voto senza far rientro in Italia, come avviene negli altri Paesi europei. L’appello resterà tuttavia senza risposta, perché il 22 gennaio scorso il Ministro Cancellieri ha dichiarato l’impossibilità tecnica di farlo (clicca qui). Resta un profondo rammarico perché né il Governo né le Commissioni Affari Istituzionali di Camera e Senato hanno affrontato tempestivamente questa questione in occasione del recente decreto legge adottato in materia elettorale, che ha visto le forze politiche concentrate di più sul numero delle sottoscrizioni necessarie per presentare le liste.
Il tema dovrà però essere risolto per i prossimi appuntamenti elettorali, non solo per gli studenti Erasmus, ma anche per tutti gli aventi diritto al voto che si trovano all’estero per giustificati motivi: in questo senso si è espresso anche il Presidente della Repubblica nella risposta che mi ha fatto pervenire (clicca qui). Tanto più che persino lo Zaire ammette il voto per via postale! (clicca qui). Qualche giorno fa, letto del mio intervento sul tema, un caro amico mi ha informata che, volendo promuovere una forma più efficace ed efficiente di voto dei nostri connazionali all’estero, attraverso un sistema di voto elettronico, peraltro già sperimentato in Italia, sta costituendo un gruppo di studio tecnico per approfondire il tema delle modalità di voto degli italiani all’estero ed in generale dell’attivazione del sistema elettronico per elaborare una proposta legislativa atta a modernizzare il procedimento di tipo cartolare, ormai antiquato, sempre in ossequio ai principi e alle regole dettati dalla Costituzione, nonché al rispetto del principio di rilevanza costituzionale per la riservatezza dei dati personali. Tale sistema abbatterebbe costi diretti ed indiretti e consentirebbe di votare contestualmente alle elezioni nazionali e di avere gli esiti in tempo reale. Gli ho dato naturalmente la massima disponibilità a collaborare.
pubblicata il 27 gennaio 2013