Tares: non basta il rinvio, serve lo stop

16 gennaio 2013

"Bene il rinvio a luglio della prima rata della Tares, ma non basta. Bisogna rinviarne l'entrata in vigore fino al termine della sperimentazione dell'Imu, perché non si può far pagare ai cittadini due volte gli stessi servizi". L'on. Simonetta Rubinato, componente Pd della Commissione Bilancio della Camera, autrice a dicembre di una proposta emendativa per la semplificazione della norma che prevede l'introduzione di un nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi indivisibili, alza il tiro: "Questa tassa, eredità del federalismo municipale partorito dal Ministro della semplificazione normativa Calderoli - spiega la parlamentare - prevede di far pagare alle famiglie residenti e alle imprese una maggiorazione sulla tariffa per i rifiuti, calcolata con riferimento ai metri quadri degli immobili, per finanziare alcuni servizi indivisibili come l'illuminazione pubblica o la manutenzione delle aree verdi. In realtà, con l'introduzione dal 2012 in via sperimentale dell'Imu anche sull'abitazione principale, i cittadini già pagano questi servizi. Si tratta, quindi, di un obbrobrio legislativo, conseguenza della decisione del ministro Calderoli di introdurre la nuova imposta per mettere una toppa al fatto che i proprietari di prima casa, esenti in prima ipotesi dall'Ici-Imu, rischiavano di non pagar alcun tributo a fronte dei servizi erogati dal Comune. Obbrobrio a cui il Parlamento dovrà porre subito rimedio. Nel frattempo l'introduzione della Tares va bloccata".

Secondo l'on. Rubinato, la soluzione dovrà essere trovata nell'ambito della revisione dell'Imu che le forze politiche stanno già promettendo in vista della campagna elettorale. "Intanto ai cittadini si dovrà far pagare solo il servizio di asporto rifiuti - conclude - senza nessun'altra nuova maggiorazione".

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pubblicata il 16 gennaio 2013

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