Ok alla legge Anticorruzione: il prossimo Parlamento completi la riforma

05 novembre 2012

corruzioneLa Camera, mercoledì 31 ottobre scorso, ha approvato in via definitiva il ddl Anticorruzione, sul quale il giorno precedente avevamo già votato la fiducia al governo. Il provvedimento non è stato modificato alla Camera rispetto al voto del Senato in terza lettura e quindi è diventato legge. I sì sono stati 480, i voti contrari 19 e gli astenuti 25. 

Finalmente questa legge, tanto attesa, è stata approvata! Certo, con gravissimo ritardo e con alcune gravi lacune da colmare, come quella del falso in bilancio e dell'autoriciclaggio, ma il Ministro Severino ha fatto il massimo possibile in un Parlamento in cui i seggi sono ancora assegnati sulla base dei numeri usciti dai voti ai partiti delle elezioni politiche del 2008. Per questo oggi ci accontentiamo dell'uovo augurandoci che alla gallina provveda il prossimo Parlamento, dopo le elezioni della prossima primavera!

Tra i punti cardine del provvedimento, le ‘liste pulite in Parlamento': si è data la delega al governo di legiferare entro un anno su incandidabilità e incompatibilità dei candidati a cariche elettive nel caso in cui siano stati condannati in via definitiva a più di 2 anni per delitti contro la P.A. o di grave allarme sociale. Il governo si è però impegnato ad attuare la delega in tempo per le prossime elezioni regionali e politiche: doveva essere infatti uno dei temi chiave del Consiglio dei ministri di venerdì 30 u.s., ma l'esame del decreto sull'Ilva ha assorbito la discussione dei ministri e il decreto su liste pulite e incandidabilità è slittato. Monti ha assicurato che se ne parlerà mercoledì prossimo, in un Cdm ad hoc (clicca qui). Mi auguro che il provvedimento sia quanto prima licenziato, ma penso che, al punto di indignazione dell'opinione pubblica cui siamo giunti, non basti e che i partiti devono impegnarsi a non mettere in lista anche chi ha una condanna in primo grado, pur se non definitiva. Sappiamo che nella legge non si può fare di più perchè l'art. 27 della Costituzione stabilisce al secondo comma che "l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva", cioè passata in giudicato. Ma i partiti possono nella loro autonomia essere più rigorosi nei requisiti di onorabilità dei candidati nelle loro liste! Del resto il termine 'candidato' viene dal termine latino 'candidus' che era la veste bianca, quindi candida, pulita...

Ecco gli altri punti principali del provvedimento.

Authority anti-corruzione: la 'Commissione per la trasparenza delle amministrazioni pubbliche', diventa l'Authority anti-corruzione. Tra i compiti: interventi di prevenzione e contrasto. Ha poteri ispettivi e sanzionatori. Approva il Piano anticorruzione predisposto dal Dipartimento Funzione Pubblica.

Trasparenza attività amministrativa: saranno pubblicate notizie su procedimenti amministrativi, costi di opere e servizi, monitoraggi su rispetto tempi. Ogni istituzione avrà un indirizzo di posta elettronica per comunicare con cittadini. Saranno pubblicati ruoli, incarichi e retribuzioni. Chi ha svolto ruoli dirigenziali nella Pubblica Amministrazione non potrà prima di tre anni svolgere analoghi ruoli per privati che lavorano con la P.A. Saranno istituiti corsi di etica nella Scuola per la Pubblica Amministrazione.

Dipendente 'spia': viene tutelato e non può essere licenziato.

'White list': in ogni Prefettura è istituito l'elenco delle imprese 'virtuose', cioè non a rischio mafia. Per fare arbitrati servirà autorizzazione motivata. E a rappresentare l'amministrazione sarà un dirigente o un consulente. Non vi prenderanno parte i magistrati.

No appalti per condannati: i condannati per reati gravi come corruzione e mafia non potranno più stipulare appalti con la P.A.

Danno immagine: si dovrà risarcire alla P.A. il doppio della somma illecitamente percepita dal dipendente.

Reati contro P.A.: aumentano le pene quasi per tutti ad eccezione della 'concussione per induzione'. Per questa si passa da 3 a 8 anni, rispetto agli attuali 4-12. Si punisce anche il privato che dà o promette denaro o altra utilità.


pubblicata il 05 novembre 2012

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