Un’altra bella notizia: la Camera ha approvato in via definitiva, nella seduta di martedì 13 novembre, la proposta di legge A.C. 3466-B per promuovere la parità effettiva di donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive e ai pubblici uffici delle autonomie territoriali: alle prossime elezioni amministrative chi voterà per entrambi i generi avrà a disposizione due preferenze per la scelta dei consiglieri. Anche le Regioni dovranno nella loro legislazione elettorale promuovere la parità tra uomini e donne nell'accesso alle cariche elettive: il Veneto, ricordo, l'ha già fatto approvando la doppia preferenza di genere.
In particolare, il provvedimento introduce nella legislazione elettorale dei consigli comunali con popolazione superiore ai 5.000 abitanti e dei consigli circoscrizionali, due misure rilevanti: una quota di lista, in virtù della quale nessuno dei due sessi può essere rappresentato nelle liste in misura superiore ai due terzi dei candidati; la c.d. doppia preferenza di genere, ossia la possibilità di esprimere due preferenze per i candidati a consigliere comunale: una per un candidato di sesso maschile e l’altra per un candidato di sesso femminile della stessa lista. In caso di mancato rispetto della disposizione, si prevede l’annullamento della seconda preferenza. La proposta estende l'obbligo della presenza di entrambi i sessi, oltre che nelle giunte, anche negli organi collegiali non elettivi del comune della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti. Nei comuni con popolazione compresa fra 5.000 e 15.000 abitanti, in caso di presentazione di una lista elettorale in cui un genere è rappresentato in misura superiore a due terzi in contrasto con le disposizioni del nuovo comma 3-bis dell’art. 71 TUEL, la Commissione elettorale provvede a cancellare i nomi dei candidati del genere sovrarappresentato, iniziando dall’ultimo della lista. La riduzione della lista non può, in ogni caso, tuttavia, determinare un numero di candidati inferiore al minimo prescritto per l’ammissione della lista.
Per quanto riguarda le giunte degli enti locali ed i consigli regionali, non sono previste singole misure, ma è fissato il principio per cui l’atto di nomina o la legge elettorale regionale devono garantire la presenza di entrambi i sessi. La proposta di legge introduce, infine, disposizioni in materia di comunicazione politica e di parità nelle commissioni di concorso per l’accesso al lavoro nelle pubbliche amministrazioni.