Pensioni: riconoscere i requisiti già maturati dai lavoratori con 15 anni di contribuzione

30 marzo 2012

inpsCon il decreto legge 201/2011 - manovra Salva Italia - si è intervenuti sul sistema pensionistico modificando in modo rilevante i requisiti di accesso alla pensione a partire dal 1° gennaio 2012. L'applicazione delle nuove norme, applicate senza tener conto delle precedenti deroghe mai abrogate  e dei requisiti già maturati da migliaia di lavoratori, stanno avendo gravi conseguenze sulla vita di tante persone. In particolare la circolare interpretativa dell'Inps, n. 35/2012, non riconoscendo più la cristallizzazione del precedente requisito contributivo (15 anni di contribuzione), dà luogo ad un'evidente ulteriore penalizzazione per gli uomini e le donne, ma per queste ultime in particolare, soprattutto qualora non abbiano richiesto l'autorizzazione ai versamenti volontari dei contributi, perché per poter accedere alla pensione di vecchiaia, dovranno non solo avere il requisito dell'età, ulteriormente elevato con la manovra salva Italia, ma anche versare altri cinque anni di contribuzione per raggiungere il requisito dei 20 anni, oltretutto avendo avuto sempre rassicurazioni dall'Inps e dai patronati che i 15 anni già "conquistati" fossero sufficienti.

Per questo, su iniziativa della collega Marialuisa Gnecchi, abbiamo depositato giovedì 29 marzo un'interrogazione al ministro del lavoro, Fornero, per promuovere la modifica delle circolari interpretative al fine di riconoscere i requisiti già maturati dai quei lavoratori. L'interrogazione ha tratto ispirazione tra l'altro da un caso concreto rappresentatomi da una concittadina di Roncade e da me esposto alle colleghe componenti della Commissione parlamentare di competenza. 

 

mimetype LEGGI IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE


pubblicata il 30 marzo 2012

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