25 milioni al Veneto per le aree svantaggiate

23 ottobre 2007

25 milioni di euro ai Comuni veneti svantaggiati confinanti con il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia. Ieri, a tarda notte, la commissione Bilancio del Senato ha licenziato il decreto fiscale, che all'art. 35 prevede la costituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di un "fondo per le zone di confine per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale".
Il fondo, dotato di 25 milioni per il 2007, interessa dunque quei Comuni veneti da anni in sofferenza per la "concorrenza" con aree più dotate finanziariamente e dunque più attrattive sotto il profilo dell'offerta economica, culturale e turistica. Una situazione ritenuta ormai anacronistica e mal sopportata dalle popolazioni locali, tentate spesso di risolvere da sé l'annoso problema passando a "miglior regione".
I PROMOTORI Soddisfatti i parlamentari veneti dell'Ulivo che hanno caldeggiato l'istituzione del fondo, in particolare il deputato bellunese Maurizio Fistarol e la senatrice Simonetta Rubinato, che ne ha seguito l'approvazione in commissione Bilancio.
L'idea di istituire un fondo ad hoc, se non per risolvere, almeno per tamponare la sperequazione tra aree confinanti, è nata la scorsa primavera nell'incontro a Palazzo Chigi tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, l'on. Maurizio Fistarol e il presidente della Provincia di Belluno Sergio Reolon.
«In particolar modo sono soddisfatto - spiega l'on. Maurizio Fistarol - che sia prevalsa l'idea di concentrare le risorse nelle aree "svantaggiate" della nostra regione, certo più bisognose di altre. E questo nonostante la Lega Nord abbia tentato di drenare risorse verso la Lombardia».
«Si tratta di una misura certo significativa, ma la sperequazione tra Comuni, che non riguarda solo quelli montani o di confine, andrà affrontata strutturalmente con l'attuazione del federalismo fiscale - commenta la sen. Simonetta Rubinato - Mentre, a livello regionale, occorrono iniziative legislative mirate ai bisogni delle comunità montane, come avviene in Trentino-Alto Adige».
FI TENTA DI CANCELLARE IL FONDO L'iter per l'approvazione del fondo in Commissione è stato irto di ostacoli. Una guerra di emendamenti scatenata dall'opposizione. Forza Italia ha tentato addirittura di sopprimere l'articolo di legge e dunque di cancellare il fondo. La Lega Nord ha cercato di drenare via dal Veneto 6 milioni di euro per destinarli ai Comuni svantaggiati appartenenti a regioni non a statuto speciale confinanti con la Confederazione Elvetica e con l'Austria. Alleanza Nazionale è riuscita, con una mossa di stampo centralista, a togliere alle Province la competenza sul parere in merito alla distribuzione del fondo.
«C'erano in commissione sia emendamenti soppressivi che emendamenti della Lega che miravano a drenare via dal Veneto parte di questo fondo - spiega la sen. Simonetta Rubinato - Abbiamo sostenuto che fosse da difendere l'impostazione originaria per colmare la sperequazione tra aree privilegiate e svantaggiate del nostro Paese, con un'attenzione particolare al Veneto, e di demandare a successivi provvedimenti la risoluzione del problema delle sperequazioni tra aree confinanti appartenenti a Stati diversi».
AN STRAPPA LE COMPETENZE ALLE PROVINCE Le modalità di erogazione del fondo sono stabilite con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie locali di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze. Il Dipartimento per gli Affari regionali provvede quindi a finanziare, in applicazione dei criteri stabiliti con decreto ministeriale e sentite le Regioni interessate, specifici progetti finalizzati allo sviluppo economico e sociale dei territori dei Comuni confinanti con le regioni a statuto speciale.
Ha lasciato strascichi di malumore l'approvazione dell'emendamento presentato da due senatori di Alleanza Nazionale, Andrea Fluttero e Giovanni Collino, che ha tolto alle Province per darla alle Regioni la titolarità di emettere parere sui criteri di erogazione del fondo. «Spiace che l'emendamento di AN abbia spostato dalla Province alle Regioni la competenza per i pareri - commenta l'on. Fistarol - E se vi sarà la possibilità ci impegneremo per modificare questa previsione nella votazione alla Camera.»
L'EMENDAMENTO GIARETTA-RUBINATO Ma la battaglia dei parlamentari dell'Ulivo per le aree montane e di confine "svantaggiate" del Veneto non finisce qua. I senatori Paolo Giaretta e Simonetta Rubinato hanno preparato un emendamento alla Finanziaria 2008 per dare continuità di risorse al fondo anche per il triennio 2008-2010.
«Se passerà anche il nostro emendamento - spiega il sen. Paolo Giaretta - le aree svantaggiate della nostra regione avranno a disposizione una dote finanziaria di 85 milioni di euro che, con le risorse che la Regione Veneto stanzierà, contribuirà a riprogettare il futuro, di vita e di lavoro, delle popolazioni locali in molte zone del Veneto.»

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pubblicata il 23 ottobre 2007

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