L’Aula della Camera ha approvato, sempre nella seduta di mercoledì, la risoluzione sulla contraffazione nel settore agroalimentare, a conclusione del lavoro sulla contraffazione nel settore agroalimentare approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale. Essa si propone di promuovere un giro di vite concreto in grado di difendere il Made in Italy, le qualità delle produzioni italiane, la salute dei consumatori ed il nostro export.
Il nostro è il Paese che più di tutti subisce gli effetti del fenomeno della pirateria commerciale che, in base alle stime della Direzione investigativa antimafia, nel solo mercato interno produce un valore di contraffazione che si aggira tra i 3 e i 6 miliardi di euro. Le analisi compiute dal Censis ci dicono, inoltre, che ciò comporta una perdita per le casse dello Stato di circa 5 miliardi di euro e che la sconfitta di tale forma di contraffazione garantirebbe potenzialmente 130 mila nuovi posti di lavoro. Con riferimento al settore agroalimentare, si deve considerare che l’industria alimentare italiana è la seconda manifattura del Paese con un fatturato di 124 miliardi di euro (incidendo sulla voce dell’export per 24 miliardi) e che la piaga dell’italian sounding (ovvero la presenza sui mercati internazionali di prodotti non di origine italiana, ma il cui nome sull’etichetta fa alludere una provenienza diretta dal nostro Paese) è stimata in 60 miliardi di euro per giro di affari, ovvero un valore pari ad 1/3 del valore delle esportazioni di prodotti tipici autentici per tale settore.
Ricordo che di recente, a seguito della denuncia da parte della Coldiretti, è emerso addirittura come la Simest, società partecipata dal Ministero dello sviluppo economico, finanzierebbe con risorse pubbliche importanti aziende alimentari del made in Italy che producono all’estero prodotti spacciati come italiani (su questo ho sottoscritto nel mese di novembre un’interrogazione presentata dal collega Berretta al ministro Corrado Passera per avere ragguagli in merito).