"L'assessore Sernagiotto spieghi che cosa intende fare per salvaguardare la qualità dell'offerta formativa delle scuole dell'infanzia del Veneto, sia statali che paritarie. La polemica da lui sollevata tra scuole statali e paritarie, per distogliere l'attenzione dalla drammatica situazione in cui versano le materne grazie al governo di Centrodestra, è anacronistica e superata dalla legge sulla parità scolastica n. 62 del 2000". L'on. Simonetta Rubinato (accusata ieri dall'assessore Sernagiotto di essere ancora dentro il '68, anche se, ricorda, ‘nel 1968 avevo compiuto quattro anni e frequentavo proprio la scuola materna parrocchiale di Roncade') teme che "dietro al tentativo di mettere gli uni contro gli altri, ci sia un piano per smantellare il sistema formativo dell'infanzia che fa del Veneto un caso unico in Italia". E chiede: "Come mai l'assessore Sernagiotto ha tagliato alle paritarie i contributi per il trasporto scolastico e ridotto il contributo pro capite per il sostegno agli alunni disabili, ma ha trovato nel contempo le risorse per finanziare il progetto pilota ‘Costruire relazioni' che la cooperativa Innovazione Sociale, facente capo al centro studi Podresca, in provincia di Udine, sta presentando in alcuni comuni trevigiani come un modello educativo da esportare?".
"Quanto ai costi, Sernagiotto è poco informato: il costo delle scuole materne venete (tutte: statali e paritarie) è il più basso in Italia: in media 1.965,86 euro contro i 3.223,41 a livello nazionale, secondo dati Fism. Forse allora è il nostro il modello da esportare! Mi chiedo allora - prosegue l'on. Rubinato - quale recondito obiettivo stia perseguendo l'assessore regionale calando dall'alto nuovi modelli educativi, quando è indiscussa sia la qualità sia l'economicità delle scuole dell'infanzia del Veneto. Meglio sarebbe che si impegnasse finalmente ad ottenere dal ‘suo' Governo il riconoscimento anche economico della ‘specificità' dell'eccellenza veneta della scuola dell'infanzia pubblica integrata, che fa già risparmiare allo Stato più di 170 milioni di euro l'anno".
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