"Le nostre scuole d'infanzia paritarie, come denunciano i Vescovi del Triveneto, rischiano la chiusura a causa dei pesanti tagli dei contributi statali e regionali e dei gravi ritardi nella loro erogazione. Eppure una soluzione per affrontare l'emergenza, alla vigilia del nuovo anno scolastico, ci sarebbe: escludere dal computo ai fini del patto di stabilità i contributi erogati da regioni e comuni di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, regioni dove tali scuole rappresentano oltre il 50% dell'offerta formativa. Si tratta di una misura dalla copertura non particolarmente gravosa che potrebbe liberare immediatamente risorse già a disposizione del territorio a favore di queste preziose istituzioni scolastiche e delle nostre famiglie. Purtroppo le proposte da me presentate sono state sempre respinte dal Governo e dai colleghi della maggioranza". Lo scrive l'on. Simonetta Rubinato, deputata del Pd, nella lettera inviata a mons. Adriano Tessarollo, vescovo di Rovigo e delegato per la scuola della Conferenza Episcopale Triveneta che nei giorni scorsi ha scritto a tutti i parlamentari del Nordest per denunciare la grave situazione in cui si trovano gli istituti scolastici paritari.
"Ho spiegato sia verbalmente che per iscritto - ricorda la parlamentare trevigiana - questa proposta al ministro Gelmini che mi ha assicurato che l'avrebbe sottoposta ai suoi funzionari, ma ad oggi non ho avuto alcun riscontro. Certo, si tratta di una misura straordinaria, perché per il futuro si rendono necessarie iniziative strutturali, anche in sede legislativa, che diano certezza a queste nostre istituzioni educative e sociali, sia in ordine all'entità delle risorse sia in ordine ai tempi di erogazione delle stesse. Penso che per il servizio delle scuole d'infanzia potrebbe essere adottato il modello del convenzionamento in ambito sanitario come modalità per dare attuazione al sistema scolastico pubblico integrato previsto dalla legge 62/2000 che in Veneto trova una specifica e generale attuazione".
L'on. Rubinato sta lavorando ad una proposta di legge che, sulla base di questi criteri, possa riconoscere definitivamente la specificità del Veneto e garantire anche in futuro il funzionamento delle scuole d'infanzia paritarie, riconoscendo l'obbligatorietà del servizio formativo da loro svolto.
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