Infiltrazioni mafiose nel gioco lecito e illecito: le contraddizioni del Governo

10 agosto 2011

Nei giorni scorsi la Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali ha presentato la relazione sulle infiltrazioni mafiose nel gioco lecito e illecito. Ne emerge un quadro preoccupante, tanto che la stessa Commissione ha ritenuto opportuno elaborare una proposta di modifica alle norme vigenti per cercare di riportare la legalità anche in quelle zone d’ombra che persistono e si incrementano nel settore del gioco.
 
La raccolta dei giochi in Italia tra il 2003 e il 2010 è stata complessivamente di 309 miliardi di euro e il comparto dei giochi pubblici e delle scommesse sportive si è affermato come settore trainante del sistema Paese. Un’attività che rappresenta un capitolo importante delle entrate fiscali. E`importante che si garantiscano entrate fiscali – sottolinea la Commissione presieduta dall’on. Giuseppe Pisanu -, a patto che lo Stato non appaia come un «biscazziere» interessato alle entrate e distratto sui problemi irrisolti (come, in particolare, le «ludopatie») o su questioni di illegalità che, nonostante il meritorio impegno delle Forze di polizia, si diffondono e si consolidano in tutto il territorio nazionale.
 
Per questo la Commissione ha avanzato alcune proposte di modifica della disciplina di concessioni e licenze in materia di giochi e scommesse, perché – si legge nella relazione - risulta evidente il contrasto stridente tra le esigenze di difesa dell’ordine pubblico (necessità dei controlli prodromici al rilascio delle concessioni), cui certamente non e` estranea la tutela del risparmio delle famiglie italiane, ed il massiccio ricorso dello Stato al settore del gioco, attraverso il quale esso persegue l’obiettivo di incrementare il gettito fiscale.
 
 
mimetype SCARICA IL TESTO DELLA RELAZIONE SULLE INFILTRAZIONI MAFIOSE NEL GIOCO LECITO E ILLECITO

pubblicata il 10 agosto 2011

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