Materne paritarie, il Governo si muova

25 luglio 2011

"Di fronte alle dichiarazioni dell'assessore veneto Sernagiotto che per giustificare i gravi ritardi nell'erogazione dei contributi alle nostre scuole materne paritarie dà la colpa alla burocrazia regionale alla quale non sono bastati otto mesi per firmare i mille decreti necessari, non si sa se piangere o ridere! Ha pienamente ragione il presidente della Fism Ugo Lessio di sentirsi preso in giro per questo continuo scaricabarile della maggioranza politica di Centro Destra che rischia di mettere 150 scuole del Veneto nelle condizioni di non riaprire i battenti con il nuovo anno scolastico. E' arrivato il momento che ciascuno si assuma fino in fondo le proprie responsabilità. Se queste scuole erogano un servizio pubblico in sostituzione dello Stato, deve essere stabilito con chiarezza il relativo finanziamento, sul modello del convenzionamento nel settore sanitario". Per questo motivo, l'on. Simonetta Rubinato ha depositato nei giorni scorsi alla Camera un'interrogazione a risposta in Commissione dove chiede di fare chiarezza sui tempi e sugli importi dell'erogazione dei fondi statali per l'anno scolastico già concluso e per i prossimi, visto che nel 2012 e nel 2013 a bilancio dello Stato ci sono solo 280 milioni.

"Se sul fronte regionale c'è da essere fortemente preoccupati - spiega la deputata democratica - sul fronte dello Stato, alla buona notizia che sono stati trovati i 245 milioni di euro senza passare per la vendita delle frequenze digitali, si aggiunge quella cattiva di un taglio dello stanziamento già a bilancio per cui mancano all'appello nel 2011 40 milioni rispetto al 2010. Inoltre permane il problema dei tempi dell'erogazione dei contributi. Spero che già in questa settimana il ministro Tremonti risponda all'interrogazione e faccia finalmente chiarezza sui dati".

Nel frattempo l'on. Rubinato si è rivolta direttamente al ministro dell'Istruzione Gelmini per sottoporre la proposta che, a decorrere dal corrente anno, i contributi erogati dalle regioni e dai comuni per il funzionamento delle scuole d'infanzia paritarie non siano computati ai fini della verifica del rispetto degli obiettivi del patto di stabilità interno nell'ambito delle regioni in cui tali scuole rappresentino oltre il 50 per cento dell'offerta formativa delle scuole dell'infanzia. "Il ministro Gelmini - conclude - si è impegnata a far studiare dai suoi uffici la proposta. Sarebbe una boccata di ossigeno per i Comuni e per le nostre scuole materne paritarie!".

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pubblicata il 25 luglio 2011

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