Rinnovabili: il nuovo decreto non piace a regioni e organizzazioni imprenditoriali

21 aprile 2011

Il comparto produttivo legato al settore del fotovoltaico e delle energie rinnovabili sta vivendo un momento drammatico a causa degli effetti del decreto del Governo che ha tagliato senza alcun preavviso gli incentivi. Il 16 marzo scorso la Camera dei deputati ha approvato una mozione a prima firma del capogruppo Pd Franceschini con cui si impegnava il Governo a tener conto degli indirizzi del Parlamento nel nuovo decreto correttivo annunciato dal ministro Romani. A più di un mese da quel voto i 100 mila lavoratori e le 85 mila imprese impegnate nel settore ancora non hanno alcuna notizia certa sul loro futuro.
 
Per questo motivo il gruppo del Pd ha presentato mercoledì scorso un question time, a prima firma del segretario Bersani, a cui ha risposto il ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito. Il ministro ha annunciato che il nuovo schema di decreto è stato trasmesso alla Conferenza Unificata, ma - come ha precisato nella replica il collega Realacci - le Regioni, oltre alle organizzazioni imprenditoriali, hanno già dichiarato che il nuovo provvedimento va modificato radicalmente per non portare alla rovina l’intero settore.
 
Ancora una volta il Governo non ha tenuto conto delle mozioni del Parlamento sulla necessità di sostenere le fonti di energia rinnovabili, oggi ancor più importanti dopo l’annuncio dell’esecutivo dello stop al proprio programma nucleare. E pensare che mercoledì scorso al Senato, in sede di dichiarazione di voto sull’emendamento abrogativo del piano nucleare, la Lega ha ricordato l’impegno del Governo “a concordare una strategia di azione con tutti gli operatori del settore e a definire un sistema graduale di incentivi al fine di garantire una continuità di finanziamenti, in particolare, sul settore del fotovoltaico”. La verità è che la maggioranza si dimostra ancora una volta divisa su un tema così strategico per il nostro territorio e alle parole non fanno seguito i fatti.
 
 
mimetype LEGGI IL QUESTION TIME PRESENTATO DAL PD E LA RISPOSTA DEL GOVERNO  (110 KB)

pubblicata il 21 aprile 2011

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