Il Governo abbia il coraggio di rivedere il suo piano sul nucleare

17 marzo 2011

Molti Paesi europei, dopo l'allarme sicurezza sulle centrali nucleari del Giappone a seguito del tremendo terremoto dell'11 marzo scorso, sembrano orientati in tempi  brevi, sulla base del principio di precauzione e del buon senso, a ripensare la loro politica energetica, ponendo in primo piano il problema della sicurezza delle proprie centrali nucleari e guardando con maggiore attenzione alle energie rinnovabili. Per capire se anche il Governo italiano intenda rivedere il proprio piano sull’energia nucleare, assieme a numerosi colleghi, abbiamo sottoscritto il question time a prima firma del capogruppo Dario Franceschini.

La risposta del ministro Stefania Prestigiacomo nella seduta di mercoledì 16 marzo ci ha lasciato assolutamente insoddisfatti, perché voler continuare a perseguire una scelta illogica e sbagliata, anche di fronte ai drammatici eventi di questi giorni, significa non solo non avere il coraggio di ammettere i propri errori, ma anche di non aver alcuna strategia fattibile e concreta per la soluzione del problema energetico nazionale. Mentre tutto il mondo si pone il tema di come superare il nucleare, il Governo italiano di CentroDestra persegue nella follia di ‘annunciare’ di voler costruire nuove centrali senza avere il coraggio di dire dove le costruirà, con quali garanzie tecnologiche di sicurezza e contemporaneamente taglia gli incentivi alle energie pulite, mettendo sul lastrico migliaia di imprese italiane. Addirittura qualche autorevole esponente della maggioranza paragona l’esplosione di una centrale nucleare al crollo di una diga: per quante vittime provocherà quest’ultimo evento non sarà mai paragonabile alle conseguenze devastanti di un'esplosione nucleare incontrollata che continuerebbe ad avere effetti per centinaia di anni sulle generazioni future.

Sarebbe auspicabile, invece, una moratoria di almeno 20 anni per nuovi impianti nucleari in Italia, intensificando al contempo la ricerca per  garantire un'energia nucleare sicura ed investendo ulteriori risorse in energie rinnovabili. In particolare la tecnologia eolica sembra essere la più competitiva, come sta dimostrando l’esperienza spagnola (42 TWh prodotti nell’ultimo anno, 20 GW installati, terza fonte di produzione di elettricità con il 16% circa del totale, equivalente ad un 70% della produzione da fonte nucleare). Il nostro Governo appare invece intenzionato a proseguire sulla sua strada di un “nucleare da salotto”, fatto più per animare il dibattito ideologico che per tradursi in scelte concrete.

 

mimetype LEGGI IL QUESTION TIME PRESENTATO DALL'ON. FRANCESCHINI E LA RISPOSTA DEL GOVERNO (97 KB)


pubblicata il 17 marzo 2011

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