"La lotta alla corruzione, piaga sempre più diffusa nel nostro Paese come ha evidenziato la Corte dei Conti stamane, deve essere una priorità nell'agenda politica del Governo perché mina alla base il contratto sociale, mortifica il merito, alimenta la concorrenza sleale e accresce la spesa pubblica improduttiva. Altro che modifica dell'art. 41 della Costituzione: è la corruzione la peggiore nemica del libero mercato! Eppure mentre la Corte dei Conti certifica che i reati di questo tipo sono cresciuti nel 2010 del 30% rispetto all'anno precedente, si è persa ogni traccia del ddl che il ministro Alfano aveva annunciato in pompa magna esattamente un anno fa, il cui esame è stato per l'ennesima volta rinviato il 18 gennaio scorso nella seduta congiunta delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato". Lo dichiara l'on. Simonetta Rubinato, deputata democratica, preoccupata dall'allarme lanciato durante l'apertura dell'anno giudiziario della Corte dei Conti.
Secondo la parlamentare "siamo di fronte ad un fenomeno di assoluta gravità che va contrastato con ogni mezzo". Per questo, spiega, "non è accettabile che il Governo di Centro Destra continui a proporre provvedimenti in materia giudiziaria, come quello sulle intercettazioni che va esattamente in senso opposto da quanto auspicato dagli stessi cittadini che, stando anche recenti sondaggi, giudicano la corruzione uno dei mali più gravi di cui è afflitto il nostro Paese".
"Come ha messo in evidenza stamane la Corte dei Conti - conclude l'on. Rubinato -c'è il rischio reale che senza misure di contrasto efficaci, la corruzione si diffonda ulteriormente anche per effetto del decentramento della spesa pubblica conseguente alla riforma del federalismo fiscale che potrebbe favorire uno scambio di favori illeciti vista la vicinanza a interessi e lobbies locali di chi ha il potere decisionale".
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