"E' paradossale - spiega l'on. Simonetta Rubinato, componente della Commissione Bilancio oltre che sindaco di Roncade (Tv) - che amministrazioni comunali virtuose siano destinate al dissesto finanziario da norme e sanzioni di un patto di stabilità del tutto iniquo. A questi sindaci viene impedito di garantire i servizi essenziali ai loro cittadini, servizi richiesti dallo Stato stesso, come per esempio la messa in sicurezza delle scuole, e adempiere alle stesse direttive europee che stabiliscono di pagare entro 60 giorni fornitori e le imprese. Per questo ho proposto di costituire un tavolo tra noi deputati e i sindaci del territorio per elaborare le proposte emendative all'attuale patto e di promuovere nelle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali un'indagine conoscitiva sui Comuni di fascia media convocando in audizione i sindaci stessi".
Secondo la deputata veneta, la grave situazione in cui si trovano i Comuni tra i 5 e 15 mila abitanti è dovuta anche "alla scarsa rappresentanza che essi trovano presso l'Anci, impegnata a difendere più le città e i piccoli comuni". "Ricordo che è proprio dall'Anci nazionale - ricorda l'on. Rubinato - che è arrivata la proposta di inserire nella Legge di Stabilità quella clausola di salvaguardia che oggi sta facendo sballare tutti i conti di queste Amministrazioni".
"Per abbattere l'enorme debito pubblico i tagli indiscriminati non bastano: occorrono misure di sostegno della crescita e degli investimenti. per questo è necessario al più presto - conclude Simonetta Rubinato - mettere a punto delle norme che, sia nella contabilità nazionale che locale, consentano di distinguere il debito buono, ovvero gli investimenti che aumentano il valore dell'attivo del Paese in formazione, ricerca , infrastrutture, da quello cattivo e improduttivo. Il primo va liberato, il secondo va vietato per legge. Così se un Comune fa un mutuo per finanziare una scuola o una casa di riposo è una questione, se lo fa per ripianare spesa corrente o società in perdita è un'altra. Ci sono degli impegni prioritari che vanno garantiti nell'interesse delle nostre comunità locali che non possono continuare a pagare gli sprechi centrali mentre si continua solo a chiacchierare di federalismo".
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