La gestione dei siti contaminati rappresenta uno dei maggiori problemi ambientali per i Paesi europei. Secondo il rapporto di Federambiente, presentato nei giorni scorsi, in Italia ci sono oltre 12.600 siti inquinati, più di 1.350 comuni coinvolti e una spesa media di quasi 300 euro per ogni metro quadro di superficie da bonificare. A questi dati vanno aggiunti quelli non disponibili o non resi pubblici, visto che la Regione Veneto ha completato il censimento, ma non ha ancora diffuso i dati, mentre mancano molte regioni del sud. I 57 Siti di Interesse Nazionale comprendono le aree maggiormente inquinate d’Italia: tra queste il petrolchimico di Porto Marghera, le lagune di Grado e Marano, Venezia e Orbetello. Ma gli interventi di bonifica procedono a rilento a causa soprattutto dell’inadeguatezza organizzativa del Ministero dell’Ambiente.
Un gruppo di deputati, tra i quali anche l’on. Simonetta Rubinato, hanno sottoscritto una mozione, a prima firma dell’on. Alessandro Bratti, per impegnare il Governo a procedere, sia sul piano normativo che su quello organizzativo e delle risorse disponibili, ad una profonda revisione della strategia di intervento pubblico in questo delicato settore.
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