Mentre hanno destato scalpore le dichiarazioni del pro sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, che ha invitato il sindaco di Napoli e il Governatore della Campania a mangiarsi i rifiuti ‘pasteggiando da mezzogiorno a sera’, non si può trascurare l’atteggiamento ambiguo del Governo nei confronti degli amministratori campani.
La vicenda capitata a Vincenzo Cenname, sindaco di Camigliano, in provincia di Caserta, è emblematica. Colpevole, secondo il Governo Berlusconi, di essersi opposto all’applicazione della legge che solo in Campania toglie ai Comuni la raccolta differenziata per affidarla ai consorzi provinciali, si vede sciolto dal ministro Maroni con grande celerità il Consiglio comunale e ‘rottamato’ come neanche fosse un mafioso. E pensare che Cenname, ingegnere ambientale, aveva in poco tempo fatto raggiungere al suo Comune percentuali altissime nella raccolta differenziata dei rifiuti. Forse che fare la raccolta differenziata non è un comportamento virtuoso? Ci chiediamo, allora, perché il ministro Maroni non applica lo stesso trattamento anche agli amministratori campani responsabili dell’emergenza, in particolare i Presidenti delle Province cui il decreto Berlusconi ha trasferito le competenze dei sindaci.
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