Manovra di finanza pubblica: tre no per il Veneto

20 novembre 2010

L’Assemblea della Camera ha votato la manovra di finanza pubblica, che ora pass al Senato. Sulla base della nuova disciplina di contabilità e finanza pubblica introdotta dalla legge n. 196 del 2009, la decisione di bilancio per il 2011 è costituita dalla legge di stabilità e dalla legge di bilancio, entrambe con carattere triennale e, quindi, con effetti che comprendono l'intero triennio 2011-2013. Durante la discussione in Commissione Bilancio il Governo ha presentato un corposo emendamento, che stanzia per il 2011 circa 5,7 milioni di euro, a copertura di interventi in favore dell'università, stanziando risorse per le missioni internazionali di pace, per gli ammortizzatori sociali, per le scuole paritarie non statali e per l'editoria, oltre a disporre una rilevante modifica al Patto di stabilità interno. Le risorse stanziate per il 5 per 1000 a favore del no-profit sono state drasticamente decurtate del 75%: passano dai 400 milioni stanziati per il 2010 ai 100 milioni stanziati per il 2011: una doppia beffa del Centro Destra, una per i contribuenti che hanno manifestato la volontà di destinare parte delle loro imposte a questa specifica finalità, e una per tante associazioni di promozione sociale che vedono compromessa la loro attività per il prossimo anno. L'ennesimo taglio lineare che non distingue tra chi ben utilizza le risorse pubbliche e chi invece le consuma per mantenere inutili apparati. In Aula poi, anche per la forte pressione delle opposizioni, è stata prorogata al 2011 l’agevolazione del 55% per interventi di riqualificazione energetica (vedi a tal proposito l'articolo del Sole 24 Ore di venerdì 19 novembre).

L’on. Simonetta Rubinato si è fatta promotrice di numerosi emendamenti ed è intervenuta in Aula, in particolare riferendosi agli effetti della manovra sulla finanza locale e alla materia dei finanziamenti alle scuole paritarie. Tra i vari emendamenti, tutti respinti dalla maggioranza di Centro Destra, ne segnaliamo tre la cui bocciatura suona come un ‘no’ al Veneto. Il primo (1.304)  riguarda lo stanziamento da parte del Governo di 26,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012, 2013 per consentire la realizzazione del secondo stralcio del Sistema ferroviario metropolitano del Veneto. Proposta che si è resa necessaria dopo che il Governo Berlusconi ha cancellato nella Finanziaria 2009 i 100 milioni di euro stanziati a seguito di un emendamento dell’on. Rubinato accolto nell’ultima Finanziaria Prodi. Senza gli 80 milioni di euro che mancano all’appello (oggi ci sono soltanto i 60 stanziati dalla Regione Veneto) non sarà possibile realizzare le tratte Vicenza-Castelfranco Veneto, Treviso-Conegliano, Quarto d'Altino-San Donà-Portogruaro e Padova-Monselice.

Il secondo (n. 1.219) riguarda la richiesta di far uscire dal Patto di stabilità i contributi erogati dai Comuni alle scuole materne paritarie limitatamente alle regioni in cui tali scuole coprono il 55% dell'offerta del servizio e comunque entro il limite massimo complessivo di spesa di 200 milioni di euro per l'anno 2011. Si tratta di un emendamento, che se accolto, avrebbe dato un po' di ‘ossigeno' ai nostri Comuni e agli asili paritari di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. La vera emergenza riguarda però in modo particolare il Veneto, dove le scuole materne paritarie coprono il 70% della domanda formativa dai 3 ai 6 anni e che ad oggi hanno ricevuto solo il 55% dei contributi statali stanziati per l'anno scolastico 2009-2010. C'è inoltre il rischio che i tagli applicati dal Governo ai Comuni si ripercuotano anche sui contributi che essi hanno dato fino ad oggi a tali scuole.Con questo emendamento gli Enti Locali avrebbero potuto utilizzare fuori dai vincoli del patto, in modo più agevole, le risorse necessarie ad evitare aumenti delle rette a carico delle famiglie.

Il terzo (1.148), proposto dall’on. Borghesi e sottoscritto anche dall’on. Rubinato, riguarda la sospensione degli adempimenti fiscali per le aziende che hanno sede nei Comuni colpiti dalla recente alluvione. Misura questa della sospensione delle tasse, richiesta a gran voce dalle imprese e dalle famiglie, che la maggioranza del Centro Destra ha bocciato. Vista che c'è stata in ogni calamità, perchè non dovrebbe esserci in Veneto? Anche qui: prima Zaia promette di trattenere l'Irpef in Veneto e poi la sua maggioranza non dà neppure il via libera a questo minimo beneficio fiscale. Così pure la maggioranza di Centro Destra ha votato contro i nostri emendamenti che proponevano di stanziare ulteriori risorse per le comunità alluvionate e contro gli emendamenti che proponevano di sospendere per i Comuni alluvionati il patto di stabilità, che impedisce loro di spendere soldi che hanno nelle casse comunali per aiutare famiglie ed imprese.

Ancora una volta alle chiacchiere non sono seguiti ancora i fatti. Chi è stato provato duramente dall'alluvione non si merita di essere preso in giro.


pubblicata il 20 novembre 2010

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