Elezioni regionali: alcune riflessioni sul voto

05 aprile 2010

Ho pensato fosse utile raccogliere in uno spazio di approfondimento alcuni interventi e riflessioni sull'esito delle recenti Elezioni Regionali. 

Essi possono offrire una chiave di lettura per interpretare sotto diversi punti di vista il voto e gli effetti che esso avrà sulla politica italiana e sul dibattito interno ai partiti, in particolare al Pd. Spero di poter riceverne ancora.

Buona lettura

 

 

Intervento di Pierluigi F., elettore PD 

Gentile Onorevole,
sono un elettore PD di Treviso e naturalmente sono addolorato per l’esito delle amministrative, ma anche un po’ stanco di questa china in cui siamo da tempo senza che intanto appaia qualche maturazione e apprendimento entro lo schieramento di centro sinistra.
Certo io non pretendo di darlo, ma sento di dire alcune cose. Magari sembreranno vecchie. Comunque, ad ascoltare le comunicazioni del PD ed in genere del centro sinistra si rimane afflitti: si tratta di discorsi che attengono ai principi, ai doveri, all’equità, fatti all’insegna della tristezza. Sembra che abbiamo un programma di esercizi spirituali (senza avere nulla contro di essi) in preparazione al pentimento.
Già in precedenti elezioni politiche e amministrative osservavo la compunzione dei nostri candidati, di contro l’entusiasmo e la spavalderia degli avversari... [leggi tutto]


Comunali: Venezia; Cacciari, con Udc alleanza strategica - Agenzia Ansa del 30 marzo 2010 

Per Massimo Cacciari, la vittoria del centrosinistra alle Comunali di Venezia e' 'caratterizzata anche dalla presenza decisiva dell'Udc'.
Lo ha affermato oggi, commentando con i giornalisti l'esito delle elezioni che vedono Giorgio Orsoni andare verso la vittoria al primo turno contro Roberto Brunetta.
'Ci tengo a sottolineare - ha proseguito il sindaco uscente - che questo e' il perno del ragionamento che vado facendo da parecchi anni, che questa e' la prospettiva giusta per interrompere l'ondata demagogica, fondamentalista e populista che sta impedendo al Paese di risalire la china'. 'L'unita' strategica tra centrosinistra e Udc - ha ribadito - e' necessaria per il Paese e a Venezia lo abbiamo dimostrato'... [leggi tutto]


"Per noi la strada e' ancora in salita. Non nascondiamo la polvere sotto il tappeto" - Intervento dell’on. Marina Sereni

Non è il risultato che speravamo. Credo che si debba partire da qui, fare un'analisi onesta e rigorosa dei dati che questo voto ci consegna. Non voglio  sminuire la conferma al centrosinistra di sette delle tredici regioni che  hanno svolto le elezioni, né l'affermazione significativa di alcuni nostri candidati. Ma non saremmo in sintonia con i nostri elettori se non vedessimo alcuni problemi seri.
Primo: l'astensionismo è stato particolarmente ampio ma, al contrario di quanto molti si aspettavano, non ha penalizzato in maniera più evidente il centrodestra. E' un segnale di disaffezione verso la politica e di insoddisfazione verso la  qualità dell'offerta politica di entrambi gli schieramenti... [leggi tutto]


"La sfida del Pd resta al palo" - Articolo dei senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta pubblicato sul quotidiano Europa del 31 marzo 2010

Onore a Sandro Bondi, che si è detto deluso per l’arretramento del Pdl rispetto alle elezioni politiche del 2008 e alle europee dello scorso anno. Se si adotta lo stesso metro, onesto e realistico, appare davvero inspiegabile parlare, come ha fatto Bersani, di "inversione di tendenza" o addirittura dichiararsi soddisfatti  del risultato del Pd e del centrosinistra.
Inversione di tendenza? Il Pd è attorno al 26%, dunque al suo minimo e ha perso un milione di voti anche rispetto alle ultime europee. Siamo il primo partito solo nelle regioni “rosse”, mentre in Lombardia e in Veneto siamo terzi dietro Pdl e Lega. Quanto al centrosinistra, ha tenuto bene nell’Italia “appenninica”, dove le sue posizioni erano più solide e tradizionali. L’unico vero successo quello in Puglia, il cui merito va per metà alla popolarità e alla tenacia di Nichi Vendola, che non è un uomo del Pd e che una parte del Pd ha fatto  di tutto per non ricandidare, e per metà a Raffaele Fitto, che rifiutando  l’appoggio del Pdl alla Poli Bortone ci ha consentito di vincere... [leggi tutto


"La sinistra si salva solo se il PD chiude bottega" - Articolo di Giampaolo Pansa pubblicato sul quotidiano Libero del 6 aprile 2010

Chiudere bottega. Sciogliersi. Sparire e diventare un'altra cosa. È quello che sento dire sempre più spesso da molti amici che votano per il Partito democratico. Non parlano degli avversari, ma di se stessi, del la loro parrocchia politica. La sconfitta nelle regionali è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Adesso non credono più che il partito possa salvarsi. Non credono più nella forza di Bersani. Non credono più nell'utilità di far rientrare in gioco i vecchi santoni post-comunisti, come Massimo D'Alema o Walter Veltroni. E soprattutto non credono più che il Pd sia in grado di sopravvivere nella Terza repubblica appena iniziata... [leggi tutto


Tormentoni - Articolo dell'on. Pierangelo Ferrari pubblicato il 7 aprile 2010

Così siamo finiti in questa pirandellata  del conflitto tra  i vecchi e i giovani, in questo avvilente  tormentone tenuto vivo da giornali in crisi di diffusione e da talk  show televisivi alla caccia di audience. Non ci bastava dover  sentire, ripetuta a destra e a manca, quell’altra cazzata della Lega che vince  perchè è radicata sul territorio. Volevamo fare il bis dell’autolesionismo e  abbiamo accolto, senza reagire (anzi no, qualcuno ha reagito, ma a bassa  voce), la tesi morettiana che si perde perchè al comando ci  sono sempre quelli. Con questi perderemo sempre, si dice, ma lo si  dice solo dopo aver perso. E’ il senno del poi, di cui sono piene le fosse  dell’amarezza. Anche al vertice della Lega (ma sì, facciamolo questo confronto  con il Carroccio, purchè sia con i piedi per terra) c’è sempre quello,  circondato, da un quarto di secolo, dai soliti tre, quattro  luogotenenti.  Anzi, lì non cambiano proprio mai: è una gestione  verticistica e familistica. Eppure hanno il vento nelle vele. Questo vento non  si chiama né radicamento territoriale né ricambio generazionale. Si chiama  politica ... [leggi tutto]


Intervento di Erminio M., elettore PD 

Si parla sempre di intenet e blog ma non siamo ancora capaci di usare la televisione. Ho visto per caso la trasmissione di Paragone su Tele Padania. Gli invitati: Zaia (vincente), De Luca (perdente), la Binetti - UDC? - (perdente). Perché non Vendola?
A rappresentare la maggioranza personaggi forti e volti noti quale il direttore del Giornale, Bel Pietro, da parte nostra l'on. Orlando che non ha neanche difeso gli operai di Termini Imerese.
Sui giornali, eccetto il Fatto, non ho notato reazioni da parte del PD.
La grafica dell'Italia esposta: Il Nord Azzurro, il Centro Rosso il Sud Bianco. Cancellate le regioni che ancora sono in mano al Centro sinistra.
Il Veneto descritto come un mare leghista, nessun accenno alla sconfitta di Brunetta a Venezia ... [leggi tutto]


Intervento di Antonietta A., elettrice PD 

Gentile e carissima Simonetta,
leggo spesso le sue informazioni che tengono viva la speranza che il PD nel suo insieme ritrovi vigore e meriti più attenzione dagli Italiani, prima che si trovino del tutto con il sedere a terra e si disincantino per la botta (io penso che si dovrà arrivare a questo perché ritornino in sé e capiscano quanto di montato e di pericoloso c'è nel disegno della destra: personalmente sono convinta che tra Berlusconi e Bossi da veri nordisti la divisione dell'Italia in due sia già prevista... così possono muoversi più liberamente e procedere con una locomotiva che può rimettersi in moto. Loro due che ci perderebbero? Il modo poi di riagganciare l'altra Italia per una parvenza minima di unità lo troverebbero sicuramente). Hanno torto?... [leggi tutto]


(R)innovarsi o perire - Intervento di Giampiero Piovesan (coordinatore Circolo PD di Meolo - VE)

Dopo ogni batosta elettorale il Partito Democratico si (ri)trova a (ri)meditare sul suo futuro, ad interrogarsi sulla sua identità - forma, sui temi - problemi da affrontare, sulla intellighenzia che lo guida et similia. Come se dalla sua (seppur breve) storia non riuscisse mai ad imparare nulla, come se fosse sordo ai richiami illuminanti che provengono dai militanti, dagli iscritti, da alcuni amministratori – dirigenti, dai territori e dai risultati elettorali. Ciò è mortificante e frustrante. Ciclicamente si assiste alla richiesta di uno schema di partito federal - federalista per uscire dalla crisi che ci attanaglia. La panacea dei nostri mali sembra essere una maggiore indipendenza dal livello romano…si dice. Come se Bortolussi, per quanto riguarda il Veneto, fosse stato scelto dalla classe romana…dico io. E potrei continuare con l’elenco di scelte sciagurate in salsa federalista... [leggi tutto]


Sorpresa, nessuno ha vinto. Il Pdl in caduta salva la Lega. I voti non escono dai recinti - Intervento di Francesco Jori

E’ un po’ come la nube del vulcano islandese: quando fumi e polveri si depositano, si riesce a vedere senza distorsioni il panorama. E quello elettorale, dopo il voto regionale di fine marzo, presenta un quadro ben diverso da quanto proposto dalla nube dei commenti politici del giorno dopo. Perché in realtà non ha vinto nessuno; semmai uno dei protagonisti, la Lega, è riuscito a contenere maggiormente le perdite. Dalle percentuali non si vede, perché vengono elaborate sui voti validi. Ma se il confronto lo si fa sui voti assoluti, allora si vede come ogni partito abbia ceduto consensi, e come in realtà l’unico vincitore sia quello degli astenuti; che politicamente non conta, ma che esiste e come. Segnalando la crescente, pesantissima disaffezione degli italiani verso l’attuale offerta partitica. Una serie di analisi condotte dall’Istituto Cattaneo, e rafforzate da altre verifiche nazionali e locali, parlano chiaro al riguardo... [leggi tutto]


E’ la Lega il partito dei lavoratori - Articolo di Daniele Ferrazza pubblicato su La Tribuna di Treviso del 20 aprile 2010

La maggior parte dei disoccupati, la maggior parte degli operai, la maggior parte degli studenti. Altro che partite Iva: la Lega è diventato il partito dei veneti di tutte le età, le professioni, i ceti sociali. Il 47,6% degli operai e il 42,7% dei disoccupati vota stabilmente per il Carroccio, persino un terzo degli addetti al pubblico impiego. Nel Trevigiano il rapporto è ancora superiore: almeno il 60% degli operai vota padano. Fuori gioco completamente il Pd: nemmeno operai e disoccupati scelgono più il partito di Bersani, se non in minima parte (il 14%).
Raccontarlo davanti alla platea dei sindacalisti della Cisl è come parlare di corda in casa dell’impiccato. Ma il sociologo Paolo Feltrin non fa che presentare l’ultima ricerca dell’istituto Tolomeo su risultati e scenari delle Elezioni regionali 2010... [leggi tutto]


pubblicata il 05 aprile 2010

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