Il costo dell'energia elettrica in Italia risulta essere il più elevato d'Europa con pesanti ricadute sulla competitività delle nostre imprese. Per impegnare il Governo ad assumere in tempi rapidissimi degli interventi atti ad invertire questa tendenza (l'aumento è stato del 50% in soli cinque anni), il collega Daniele Galli del gruppo di Fli ha depositato una mozione, alla quale ho apposto anche la mia firma.
Essa prevede la verifica dei prezzi di fornitura di energia elettrica per le componenti che esulano dalle norme di libero mercato; la determinazione di una necessaria riduzione dei prezzi, anche con una diversa, trasparente e controllata ridefinizione degli incentivi e delle sovvenzioni (su questo peraltro interviene l'art. 39 del decreto legge c.d. Sviluppo in corso di esame, che stabilisce la revisione dei criteri per la definizione delle imprese a forte consumo di energia, ai fini dell'accesso al sistema delle accise agevolate sull'elettricità e sui prodotti energetici, "in base a requisiti e parametri relativi a livelli minimi di consumo ed incidenza del costo dell'energia sul valore dell'attività d'impresa").
E' necessario inoltre provvedere ad una verifica dei costi effettivi di gestione, commisurati ai valori medi europei, e delle destinazioni degli investimenti delle principali società, Terna spa, GSE, Sogin e dei distributori locali, insieme ad una revisione dei costi gestionali delle società pubbliche, nell'ottica della spending review.