Sulla legge comunitaria 2010 altro scivolone della maggioranza

30 giugno 2011

Ennesimo passo falso questa settimana della maggioranza alla Camera. Per ben due volte, nella seduta di mercoledì 29 giugno, è finita sotto durante la votazione della legge comunitaria 2010. In particolare, quella sull’art. 1 è stata una bocciatura che ha precluso per il momento la possibilità di proseguire l’iter  del provvedimento. Infatti si trattava dell’articolo che e' il 'cuore' del provvedimento, in quanto contiene la delega al Governo per l'attuazione delle direttive comunitarie riportate negli allegati al testo. Si tratta di quasi 40 atti dell'Unione europea, tra cui anche la direttiva sui termini di pagamento, introdotta da un emendamento dell'Idv su cui il governo è stato costretto a rimettersi all'Aula e che e' passato, malgrado il parere contrario della Commissione Bilancio di Montecitorio, anche se poi è caduto insieme all’art. 1, così come il Centro Destra ha visto così sfumare la possibilità di approvare un emendamento della Lega per aggravare la responsabilità civile dei giudici.

Le assenze nella maggioranza (che non ci sono in occasione dei voti di fiducia o ad personam) sono così costate agli italiani oltre 600 mila euro al giorno: a tanto ammontano le sanzioni che l’Italia rischia di pagare all’Unione Europea per la propria morosità, rispetto ai tempi dati per il recepimento delle direttive comunitarie. Ad oggi questo conto, che pagano i contribuenti, ammonta a più di 20 milioni di euro.
 
 
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pubblicata il 30 giugno 2011

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