Il Governo risponde all'interrogazione sui 'prosecutori volontari'

28 novembre 2012

Il Pd proseguirà la sua battaglia a difesa dei diritti acquisiti dai cd. ‘prosecutori volontari' penalizzati dalle norme introdotte dal Governo con il decreto SalvaItalia del 6 dicembre 2011. Lo ribadiscono le deputate Simonetta Rubinato e Maria Luisa Gnecchi, prime firmatarie di un'interrogazione depositata nel giugno scorso in occasione dello sciopero della fame di Fabio Marzola di Treviso e discussa stamane in Commissione Lavoro della Camera.

"La risposta del Governo per il tramite del viceministro Michel Martone - commentano - è del tutto insoddisfacente perché non aggiunge nulla di nuovo rispetto a quanto già sappiamo. Non basta dire che la problematica rappresentata dai cd. autorizzati alla prosecuzione volontaria prima del 20 luglio 2007 è fra le priorità del Governo o ricordare che la legge di stabilità 2013, ora in discussione al Senato, sta ampliando la platea dei salvaguardati. Qui il discorso è diverso: a questi soggetti va riconosciuto il loro diritto al trattamento pensionistico sulla base delle norme vigenti al momento in cui quello stesso diritto è stato da loro acquisito, ovvero in forza dei requisiti stabiliti dalla legge 234 del 2004 243 del 2004 come modificata dalla legge 247 del 2007. Se è vero che per ogni legge deve essere garantita la relativa copertura finanziaria, è evidente che la Ragioneria dello Stato deve aver verificato la copertura di quelle leggi nel momento in cui sono state emanate. Per cui la tutela di questa categoria va garantita a prescindere dall'allargamento delle tutele ai cosiddetti esodati. Punto e basta".

"Se il Governo continuerà ad ignorare i diritti acquisiti da prosecutori volontari attivi e autorizzati prima del 20 luglio 2007 - ribatte l'on. Gnecchi - si troverà a dover affrontare anche un contenzioso giudiziario, non potendo un decreto ministeriale stabilire che un diritto acquisito sia sottoposto a ulteriori condizioni introdotte da norme successive. E su questo il Partito Democratico non può che stare dalla parte dei cittadini interessati, nel rispetto dei principi di legalità e di buona fede che devono vigere in uno stato di diritto".

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pubblicata il 28 novembre 2012

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