"Per questo - continua l'on. Rubinato - è ingiustificabile per il Pd, tanto più in un momento in cui parliamo di riforma dei partiti, di trasparenza, di codici etici, la coincidenza tra un ruolo di dirigente politico e l'incarico nel Cda di una società come Ascopiave. Non dobbiamo dar modo alla gente di pensare che siamo una forza che fa politica ancora con il manuale Cencelli in mano".
L'incompatibilità tra incarico politico e posto all'interno del Cda di Ascopiave è stata ribadita ieri sera durante l'esecutivo del Pd dalla maggioranza dei componenti, tra cui quelli più vicini all'on. Rubinato. Secondo la presidente dell'assemblea, Lorena Andreetta, "il Pd deve stare fuori dal Cda, per non assumersi la corresponsabilità di scelte gestionali, passate e presenti, che ad oggi non appaiono chiare". Per il vicesegretario Roberto Grigoletto, il tesoriere Gilberto Daniel e il coordinatore degli amministratori locali, Franco Zanata "in ogni caso si deve almeno verificare se ci sono condizioni per presentare delle candidature diverse sulla base di una strategia che non sia quella di dar l'assalto ad una poltrona d'intesa con la Lega". "Se così non fosse e il segretario Enrico Quarello confermasse di non voler fare alcun passo indietro - concludono - riteniamo necessarie le sue dimissioni".