Pagina 7, Primopiano
VENEZIA In arrivo in Veneto altri 700 migranti: l’annuncio della prefettura di Venezia scatena la polemica politica. Sulla scia del tweet del segretario federale Matteo Salvini («Siamo pronti a occupare ogni albergo, ostello, scuola o caserma destinate ai presunti profughi»), anche i leghisti veneti annunciano azioni di forza contro le possibili requisizioni di immobili prospettate dal ministero dell’Interno. «Un’extrema ratio a cui speriamo di non arrivare, anche per i riflessi sul turismo, per questo continuiamo a lavorare con gli operatori e con le associazioni allo scopo di reperire altre strutture», dice Massimo Marchesiello, vicario del prefetto di Vicenza.
La rassicurazione non placa però il Carroccio. Tuona il governatore uscente e ricandidato Luca Zaia, pronto a leggere «ogni soluzione impositiva» come «l’ennesimo atto ostile del governo centrale contro i territori»: «Basta a un’operazione di sostanziale fiancheggiamento dei trafficanti di uomini, ai morti gettati in pasto ai pesci, all’ipocrisia di un’Europa solidale solo a parole, ai pasticci del governo italiano, ai diktat che mettono in croce i territori e i sindaci». Al riguardo annuncia il primo cittadino Massimo Bitonci: «Alla comunicazione della prefettura rispondo facendo seguito all’appello di Salvini: a Padova c’è spazio per chi viene anche a dare, non solo a chiedere». Promette Alberto Semenzato,segretario provinciale di Venezia: «Siamo pronti ad occupare ogni albergo, ostello, scuola o caserma destinati a questo tipo di utilizzo». Netta la replica del Partito Democratico, con la deputata Simonetta Rubinato: «Occupare è un reato, queste sono minacce indegne di un Paese civile. Fare campagna elettorale sulle tragedie dei disperati è squallido. La Regione adempia ai suoi doveri istituzionali per far fronte all’emergenza. Certo anche il governo deve mettere in condizioni gli enti locali di poter fare la loro parte».
La polemica, peraltro, è destinata a concretizzarsi nei prossimi giorni. La richiesta partita dal Viminale (trovare subito 6.500 posti anche con «provvedimenti di occupazione d’urgenza e requisizione») a Venezia è arrivata sulla scrivania del dirigente dell’area immigrazione, il dottor Antonino Gulletta. «Come faremo? Non lo so proprio, non sarà facile trovare nuove strutture. Ma questo ci chiedono di fare». La notizia, peraltro, si era sommata ad una nuova, ma in questo caso più piccola, ondata: i 63 nuovi arrivi, distribuiti a gruppi di circa 12 persone, tra Treviso, Verona, Padova, Vicenza e Venezia. Tirando la riga, in Veneto a breve potrebbero trovarsi oltre tremila profughi. Per capire come saranno distribuiti, non resterà che attendere il tavolo di coordinamento regionale che, basandosi sul numero massimo di profughi ospitabili previsto dalla Conferenza Stato-Regioni (nel grafico, ndr ), distribuirà i nuovi arrivati delegando agli enti locali la gestione delle modalità di accoglienza. Un’operazione di questo genere, peraltro, era già stata fatta qualche settimana fa quando giunsero 913 migranti. Per questo, lunedì è stato convocato un summit tra tutti i prefetti veneti a Venezia che si annuncia infuocato.
Servirà a quel punto riaggiornare tutte le statistiche. Stando agli ultimi dati ufficiali diffusi a metà marzo dal ministero degli Interni, Dipartimento pubblica sicurezza, i migranti presenti nelle strutture temporanee, nei Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) e nello Sprar (Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati) in Italia erano 67.128 e di questi il 4% in Veneto (2.191 nelle strutture temporanee e 303 nei posti Sprar, per un totale di 2.494; nella tabella qui sopra il dettaglio regione per regione) ben al di sotto della quota di 3.742 decisa dalla Conferenza Stato Regioni che voleva portare a circa l’otto per cento nazionale la presenza di immigrati in Veneto, dove peraltro ad oggi sono presenti 111 strutture temporanee (sulle 1.657 nazionali). Ponendo la lente d’ingrandimento sul territorio, stando ai più recenti aggiornamenti, le province venete si sono così distribuite i migranti: a Venezia ce ne sono 336, a Verona 427, a Vicenza 453, a Treviso 327, a Padova 368, a Rovigo 168 e a Belluno 174 (questi ultimi due dati sono aggiornati ad inizio gennaio, gli altri sono ai primi di aprile). Va infine precisato che il flusso dei migranti cambia di giorno in giorno, perché molti arrivano e poi se ne vanno: la stima è che in Veneto nel 2014 ne siano passati circa seimila.
Angela Pederiva
Mauro Pigozzo