Newsletter Speciale Sindaci ed Amministratori Locali - Agosto 2010

Edizione speciale Amministratori Locali - 8 Agosto 2010



Gentili colleghi e colleghe,

prima della pausa estiva, desidero aggiornarvi sui recenti provvedimenti votati dal Parlamento e sulla mia attività parlamentare in merito ai temi a noi più vicini.

Manovra economica

montecitorio2.jpgMercoledì 28 luglio la Camera con voto di fiducia ha approvato in via definitiva come già sapete il disegno di legge, nel testo già votato dal Senato, di conversione del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica. Pur essendo stato fin dall’inizio annunciato dal relatore che il provvedimento era blindato, ho ritenuto mio dovere presentare in Commissione Bilancio alcuni emendamenti. Sono inoltre intervenuta in Aula (clicca qui per leggere l'intervento) per commentare gli effetti di una manovra che “peggiorerà e non migliorerà la situazione del Paese”, non soltanto a mio parere (significativo è l’articolo pubblicato il 20 luglio da Liberal). Su questo tema avevo avuto occasione di intervenire sulle pagine del quotidiano Il Gazzettino (clicca qui per leggere l'articolo), mettendo in evidenza come il Veneto sarà particolarmente penalizzato dai tagli stabiliti dal Governo a carico dei Comuni soggetti al Patto di Stabilità, oltre che a carico della Regione Veneto, con le conseguenti ulteriori ripercussioni negative sui nostri Enti locali e sui servizi erogati alla popolazione.

In applicazione del c.d. Lodo Jotti il Gruppo del Pd ha presentato in Aula per ogni deputato un unico emendamento. Dunque quelli da me presentati in Commissione (clicca qui per consultarli) sono stati assegnati ad altri Colleghi, ad eccezione di quello che mirava a rendere meno pesanti gli effetti della manovra sui bilanci dei Comuni, che ho scelto di riformulare per l’Aula, aggiungendo delle nuove proposte con riferimento alla gestione associata delle funzioni fondamentali imposta obbligatoriamente ai Comuni (sia quelli sotto i 5.000 abitanti, sia quelli con popolazione inferiore a 100 mila abitanti che non sono capoluogo di provincia all’interno di una sorta di Ato individuati dalla Regione), nonché in ordine alla dismissione coatta entro il 2011 e al divieto di costituzione di società partecipate da parte di enti locali aventi popolazione inferiore ai 30 mila abitanti.
Il mio emendamento per l'Aula (numero 2.0200) mirava a introdurre un nuovo art. 2-bis per ridurre e rendere flessibili gli stanziamenti di bilancio dei ministeri e a modificare l’art. 14 sulla finanza locale con l’obiettivo generale di riequilibrare il contributo delle Pubbliche Amministrazioni alla manovra correttiva, chiedendo un maggiore sforzo di contenimento della spesa ai ministeri centrali e riducendo il peso dei tagli sugli enti locali, in particolare sui Comuni.
Con tale emendamento chiedevo inoltre al Governo di rivedere i criteri relativi alla virtuosità e alla premialità degli enti locali, ritenendo quelli inseriti nel decreto inefficaci ed in parte iniqui, suggerendo invece come strumento utile, per individuare i Comuni più rispettosi di una linea prudente nella gestione delle risorse loro affidate, l’assenza di valori deficitari rispetto ai parametri indicati dal decreto del Ministro dell’interno del 24 settembre 2009 per gli enti strutturalmente deficitari, oltre alla considerazione della situazione peculiare in cui versano gli enti locali sottodotati in termini di trasferimenti (come quelli veneti e pugliesi).
Con l’emendamento proponevo altresì di non conteggiare ai fini del patto di stabilità interno le spese effettuate dai Comuni per far fronte a interventi indifferibili ed urgenti per il sostegno di minori, anziani e famiglie disagiate, per la sicurezza urbana, per la manutenzione di edifici scolastici e di immobili comunali ad uso pubblico, per la salvaguardia idraulica e idrogeologica del territorio, nonché, a decorrere dall’anno 2011, i contributi erogati dai Comuni alle scuole d’infanzia paritarie non statali nelle Regioni in cui tali scuole coprono almeno il 55 per cento dell’offerta del servizio (si tratta della Regione Veneto e della Regione Lombardia).
 Con l’emendamento proponevo altresì di sopprimere gli ulteriori privilegi assegnati, durante il passaggio della manovra al Senato, al Comune di Roma e ai Comuni sciolti per mafia.
Ho infine proposto la modifica delle nuove norme ordinamentali relative alla gestione obbligatoria associata delle funzioni fondamentali dei Comuni, prevedendo che i Comuni che eroghino i servizi essenziali in condizioni di efficienza a costi standard possano continuare a svolgere anche singolarmente le funzioni fondamentali. Infine, con riferimento alla norma che impedisce ai Comuni con meno di 30.000 abitanti di costituire società pubbliche e di dismettere quelle già costituite, nel mio emendamento ho indicato dei principi e dei criteri per valutarne la sana ed efficace gestione del servizio, sia ex ante per la costituzione, sia ex post per la loro permanenza. Possono infatti esistere società sane che gestiscono in modo efficiente dei servizi pubblici anche se sono di proprietà di Comuni con meno di 30.000 abitanti e società in perdita ed inefficienti detenute da grandi città. Non può essere quello demografico un criterio per giudicare l’efficienza delle società pubbliche!

Vi voglio segnalare anche l’emendamento 55.09 all’art. 55, da me presentato in Commissione, perché ritengo possa essere di vostro interesse. Esso prevede la costituzione di un "Fondo per l'ecoprestito" per ristrutturare oltre alle abitazioni private anche gli alloggi di edilizia sociale, riprendendo una proposta di cui mi sono già fatta promotrice attraverso uno specifico progetto di legge (clicca qui per scaricare il testo). Il Fondo proposto è di natura rotativa, da costituire presso la Cassa Depositi e Prestiti con una dotazione iniziale di 200 milioni di euro per l’anno 2011. Esso potrebbe erogare anticipazioni senza interessi a carico del beneficiario, denominate “ecoprestiti”, fino ad un importo massimo di 30.000 euro, per interventi di ristrutturazione edilizia e per interventi di riqualificazione energetica, che beneficiano anche della detrazione del 36% e del 55%, su unità immobiliari adibite ad abitazione principale. L’emendamento propone infatti la proroga di questi ecoincentivi e la loro estensione anche agli alloggi sociali di proprietà degli Enti locali e degli Ater.


Federalismo fiscale

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Mentre la manovra veniva approvata alla Camera senza alcuna modifica per quanto riguarda le norme che interessano i Comuni, l’Anci nazionale con il suo presidente Chiamparino ha siglato un accordo con il Governo (che ho definito "farsa": vedi il mio comunicato del 10 luglio) per la costituzione di un tavolo di monitoraggio che entro il 30 ottobre dovrebbe dirci se sarà possibile spostare una parte dei tagli già approvati dal 2011 al 2012, confidando sulle novità contenute nel decreto attuativo del federalismo fiscale, relativo all’autonomia impositiva ai Comuni, che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri mercoledì 4 agosto. Ma per gli effetti di questo decreto (leggi a tal proposito l'articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore), che prevede la cedolare secca sugli affitti (che scatterà dal 2011 su base volontaria ed è stata fissata al 20% rispetto al 25% delle prime bozze) e l’Imposta municipale unica (Imu), la cui aliquota sarà definita dal Ministro dell’Economia entro il 30 novembre e si applicherà dal 2014, bisognerà attendere ancora a lungo. Per il momento l’unico dato certo con cui dovranno fare i conti Amministratori e funzionari degli uffici comunali sono i tagli della manovra correttiva e l'ulteriore miglioramente dei saldi imposto dal patto di stabilità. E’ evidente che sarà davvero difficile (e per molti impossibile) predisporre il bilancio preventivo per il 2011 senza sapere come recuperare le risorse necessarie a garantire i servizi ai cittadini. Una situazione che sta creando forti preoccupazioni in tutti gli Amministratori a prescindere dalle appartenenze politiche, come testimonia la lettera che ho ricevuto dal vice sindaco di S. Lucia di Piave, Riccardo Szumski. Il federalismo fiscale (che fino ad ora ha fatto felici tecnici e consulenti del Governo, visti i milioni di euro stanziati per il suo studio) si conferma, per ora, una riforma senza numeri, e i decreti attuativi sono delle scatole vuote (vedi a tal proposito l'articolo di Luca Ricolfi pubblicato su La Stampa).

Sulla tassa unica comunale sugli immobili, che dovrebbe accorpare tutte le attuali imposte, ho già avuto modo di esprimere le mie perplessità intervenendo sulle pagine del quotidiano La Tribuna di Treviso (clicca qui per leggere l'articolo).

Infine ricordo che l’indagine conoscitiva sulla finanza locale, avviata dalla V Commissione Bilancio di cui sono membro, si è arricchita dell’interessante audizione di Gerard Terrien, segretario generale aggiunto della Corte dei Conti francese che ha illustrato l’attività di controllo svolta sulle finanze pubbliche locali in Francia offrendo molti spunti per un confronto con il sistema italiano.

Con questo è tutto. Vi auguro buone vacanze.




Cordiali saluti
Simonetta Rubinato


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