Decreto Enti Locali, un'occasione persa

12 marzo 2010

Questa settimana la Camera ha proseguito l'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2, recante interventi urgenti concernenti enti locali e regioni, concludendo la trattazione degli ordini del giorno. Il dibattito proseguirà la prossima settimana. Ma con la questione di fiducia sul maxi emendamento del Governo votata giovedì 4 marzo, la maggioranza di Centro Destra ha blindato questo provvedimento, restando sordo alle numerose richieste, avanzate anche dalla sottoscritta, di mettere mano al patto di stabilità con particolare riferimento ai 200 Comuni che nel 2009 hanno sforato, magari per pagare le imprese che avevano eseguito lavori.

La stridente contraddizione con il tanto sbandierato federalismo fiscale, la volontà di decidere con decreto il numero dei consiglieri e degli assessori, di sopprimere i difensori civici e i direttori generali, sono alcuni dei motivi per cui il Partito Democratico ha votato contrario. Si è persa inoltre un'occasione per consentire ai comuni di usare le risorse disponibili per avviare i lavori pubblici e così dare anche ossigeno alle imprese. Il decreto, inoltre, contiene due norme profondamente sbagliate: una dà il via libera alla soppressione delle Autorità di ambito territoriale delle acque e dei rifiuti, creando un gravissimo vuoto normativo, l’altra avvia la maxi-speculazione sugli immobili della Difesa.

Ma c'è di più: nel maxi-emendamento sono previste delle deroghe che premiano soltanto alcuni Comuni, creando una discriminazione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B. Così a Roma capitale è consentito di utilizzare tutte le entrate senza dover rispettare il Patto di stabilità, anche perchè i debiti accumulati dal Campidoglio verranno stornati ad una gestione commissariale, che potrà contare su contributi straordinari erogati dallo Stato (altri 600 milioni di euro, oltre a quelli già sganciati per la capitale). Interessante per capire il regalo fatto a Roma l'articolo pubblicato su Il Messaggero. Ma il maxi-emendamento prevede che anche gli investimenti per i Grandi Eventi saranno esclusi dal Patto di Stabilità, un regalo a Comune e Provincia di Milano alle prese con l'organizzazione dell'Expo. Per altri Comuni, come Brescia e Reggio Emilia, è stata riconosciuta la possibilità di escludere dal Patto i dividendi extra provenienti da società partecipate. Un principio condivisibile, ma che vale solo per i Comuni amici. Anche le risorse provenienti dall'Unione Europea saranno escluse dal Patto, a vantaggio in particolare di numerosi comuni del centro-sud destinatari della maggior parte dei contributi UE.

Mi sono fatta promotrice di numerose iniziative. Ho presentato una serie di emendamenti, tutti rigettati dalla maggioranza di Centro Destra, in cui chiedevo di disapplicare i vincoli ai Comuni virtuosi sottodotati (in termini di trasferimenti statali) che nel 2009 hanno sforato il Patto. Istanze inserite anche in ordine del giorno a mia firma (il n. 29) e in uno presentato dall'on. Franceschini e da me sottoscritto (il n. 11). Nel mio intervento in Aula di mercoledì 3 marzo ho sottolineato le difficoltà in cui si trovano i nostri Comuni veneti (ben 44) che non possono fare investimenti spendendo i soldi delle tasse dei cittadini per mettere in sicurezza scuole, strade, cimiteri o intervenire per la difesa idro-geologica del territorio! Concetto ripreso nell'intervento di giovedì 11 marzo quando ho ricordato al Governo e ai deputati veneti della maggioranza che nel rapporto congiunturale 2009 dell'Ance (l'associazione dei costruttori edili) sono raccolti dati allarmanti: dal 2008 al 2009 si è registrata una forte contrazione dei bandi pubblicati dai Comuni sia in termini di numero (-65,2%) che di importo posto in gara (-45,9%). Impedendo ai Comuni di fare investimenti si impedisce anche la ripresa dell'economia locale, in forte difficoltà a causa della crisi.

Da segnalare che tra i vari emendamenti presentati dai relatori (on. Calderisi e Bitonci) ve n'era uno che stanziava 10 milioni di euro a favore dei Comuni le cui amministrazioni sono state sciolte per infiltrazioni mafiose. Su nostra iniziativa è stato tolto. In questo caso i 10 milioni di euro si sarebbero trovati, mentre il CentroDestra ha respinto un mio emedamento in cui chiedevo di propogare le agevolazioni per il gasolio/gpl per riscaldamento ai cittadini che risiedono nella fascia della pianura a ridosso dell'area montana (gran parte del Veneto) perchè non c'erano i 18 milioni per finanziarlo!

Il voto finale sul provvedimento è previsto per martedì 16 marzo prossimo per essere quindi trasmesso al Senato.



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pubblicata il 12 marzo 2010

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