La montagna partorisce un topolino!

16 giugno 2011

Lunedì 13 e martedì 14 giugno in Commissioni riunite Bilancio e Finanze abbiamo continuato la discussione sul decreto sviluppo. Il clima politico all’interno della maggioranza di Centro Destra ha condizionato pesantemente il corso dei lavori, tanto che in Commissione, in due giorni, sono stati messi in votazione solo due emendamenti, entrambi all’art. 1, con un risultato di 43 voti a 43! Per non far emergere le profonde divisioni del Centro Destra, si è prolungata la discussione sino a martedì sera, senza procedere all’esame ed al voto dei singoli emendamenti e alla fine la maggioranza si è votata un testo blindato in blocco (AC 4357-A), senza neppure averlo potuto leggere! Si tratta di un fatto senza precedenti, per cui al momento del voto finale con tutte le opposizioni abbiamo abbandonato i lavori.   Il testo è così arrivato all’Aula, dove per l’ennesima volta il Governo ha posto la questione di fiducia, che si voterà la prossima settimana.
 
Mercoledì scorso, nell’ambito della discussione generale in Aula, sono intervenuta per affermare la modestia di un provvedimento che dovrebbe contenere le prime disposizioni urgenti per l’economia e lo sviluppo, concernenti il Semestre Europeo.

Per l’Aula ho predisposto due ulteriori emendamenti rispetto a quelli presentati in Commissione, uno su un tema già oggetto di precedenti news letter, quello posto dai precari del 'No pettine', per chiedere, anche al fine di assicurare la continuità didattica, che siano comunque fatti salvi i diritti quesiti da coloro che nel 2007 hanno operato, in attuazione delle norme introdotte dal Governo Prodi, la scelta in via definitiva della provincia in cui insegnare. Il decreto, infatti, apre la via all’aggiornamento ‘a pettine’ delle graduatorie provinciali ad esaurimento dall’anno scolastico 2011/2012, senza considerare in alcun modo le ragioni delle decine di migliaia di precari del Movimento No pettine e la maggioranza non ha messo in votazione in commissione il tanto preannunciato emendamento della Lega Nord sul c.d. bonus per tutelare i docenti (del nord e del sud)  che nel 2007 hanno fatto una scelta di vita inserendosi in una graduatoria provinciale, che doveva essere ad esaurimento in forza del piano di 150.000 assunzioni previsto nel triennio 2007-2009 dalla Finanziaria 2007.  Non solo, quindi, il Governo Berlusconi e la maggioranza di Centro destra  hanno tolto le risorse a quel piano a partire dalla manovra economica del 2008 (le assunzioni sono state tra il 2008 e il 2010 di soli 50.000 docenti), ma con questo provvedimento hanno sottratto a questi insegnanti ogni speranza, sia perché nessuna misura a tutela dei loro diritti quesiti è stata accolta, ma anche perché il piano di assunzioni introdotto nel decreto  per il 2011-2013 non riporta alcun numero: sarà un successivo decreto ministeriale, all’esito di una procedura negoziale con le forze sindacali, a dire quanti insegnanti e quanto personale non docente sarà assunto per far fronte ai posti vacanti. Come dire che ancora una volta sarà il ministero dell’Economia a decidere  e non quello dell’istruzione! E pensare che anche in Veneto  l’avvio del prossimo anno scolastico si prospetta  quanto mai complicato e difficile, visto che a fronte di un numero  crescente di  alunni, i tagli agli organici sono talmente rilevanti che per attuarli in alcune province (come quella di Treviso) dovrebbe essere ridotto persino il numero del personale di ruolo. Lo stesso Assessore all’ Istruzione del Veneto, Elena Donazzan, che milita nello stesso partito del Ministro Gelmini, ha dichiarato alla stampa nei giorni scorsi: “Non ce la facciamo, la scuola veneta è al collasso (…). Abbiamo un dirigente regionale a scavalco con il Friuli, il che è inammissibile pur con tutto il rispetto per il Friuli, e tre dirigenti provinciali ad interim in altrettante province. I concorsi per i presidi sono bloccati, mancano insegnanti ed anche il personale Ata è in affanno. Così non ce la facciamo, la qualità della nostra scuola rischia di precipitare” (vedi Corriere del veneto del 9 giugno scorso).  

Altro tema su cui ho presentato un emendamento in Aula, è quello del Sistri, il sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti speciali, con il quale ho chiesto che il Ministero dell’Ambiente utilizzi il periodo della proroga per introdurre delle norme di semplificazione e relative istruzioni tecniche, utili a ridurre gli oneri gravanti in particolare sulle piccole imprese e artigiani.

Concludo, precisando che durante i lavori in Commissione, oltre agli emendamenti che vi ho illustrato la scorsa settimana, ho presentato un sub-emendamento ad un emendamento dei relatori che ha introdotto la cessazione, a decorrere dal 1^ gennaio 2012, da parte di Equitalia  delle attività di riscossione per conto dei comuni e delle società da loro partecipate. Ho proposto di spostare il termine di decorrenza all’entrata a regime del federalismo municipale, ovvero almeno al 1^ gennaio 2014. Anche su questo emendamento, come su tutti gli altri, non si è potuto votare. Ancora una volta siamo davanti all’ennesimo caso di ‘scaricabarile’: Equitalia si tiene la ciccia (si occuperà delle sole riscossioni che fruttano “tanto in breve”) e ai Comuni restano gli ossi.
 
 
mimetype SCARICA LA SCHEDA PREDISPOSTA DAL SERVIZIO STUDI DELLA CAMERA SULLE MODIFICHE APPORTATE AL TESTO NELLE COMMISSIONI  (307 KB)

pubblicata il 16 giugno 2011

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