Il governo (furioso) fa ricorso: «Cacciate quel funzionario» - Corriere del Veneto

13 giugno 2015

Pagina 14, Cronaca

VILLORBA Il governo ricorrerà contro la decisione del giudice di reintegrare nel suo posto di lavoro il dirigente amministrativo che ha patteggiato una pena di 2 anni per aver sottratto 200 mila euro dalle casse dell’istituto comprensivo di Povegliano e Villorba. Non solo: sarà anche cambiata la legge per evitare che simili situazioni si possano ripresentare. Ad annunciarlo è Simonetta Rubinato, deputato del Partito Democratico ed ex sindaco di Roncade, che sul caso di Davide Gabrieli ha presentato due emendamenti e un’interrogazione urgente a cui il governo ha già risposto. Annunciando non sono il ricorso giudiziario ma anche l’introduzione, nella legge delega sulla Pubblica Amministrazione in discussione alla Camera, di modifiche normative per evitare che in futuro si possano verificare situazioni paradossali come questa.  Gabrieli, 52 anni, era finito nei guai nel maggio del 2014 quando un controllo contabile aveva rilevato le sottrazioni di denaro. In dieci anni, dal 2002 al 2012, inserendo a bilancio retribuzioni per false supplenze, il dirigente avrebbe trasferito oltre 197 mila euro dai conti della scuola al suo conto in Svizzera. L’istituto lo aveva scoperto e denunciato, oltre a licenziarlo in tronco. Gabrieli era stato arrestato e aveva spiegato di aver trattenuto per sé quei soldi perché temeva di dover subire un secondo trapianto di rene. Aveva poi restituito il denaro e per quella sottrazione, nel dicembre scorso, ha patteggiato i due anni. Nonostante questo, tuttavia, ha intentato una causa civile contro l’istituto comprensivo di Povegliano per ingiusto licenziamento. E ha vinto. Il giudice del lavoro ha condannato la scuola a reintegrarlo al lavoro e versargli tutti gli stipendi arretrati. Oltretutto, la scuola dovrà pagare anche le spese processuali. Perché? Perché la sentenza di primo grado non prevedeva l’interdizione dai pubblici uffici e la Pubblica Amministrazione non si era costituita parte civile. Così, nonostante la sottrazione dei soldi pubblici sia realmente avvenuta, la scuola - secondo il giudice del lavoro - non poteva licenziarlo. Una sentenza che ha scatenato polemiche e reazioni a cominciare dalla dirigente dell’istituto comprensivo, Emanuela Pol, e dal sindaco di Villorba Marco Serena, che hanno annunciato di volersi battere per scongiurare il reintegro nella scuola di Gabrieli. A loro si è aggiunta Rubinato, che ha chiesto e ottenuto l’intervento del governo: a confermarlo è stato il sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi in risposta all’interpellanza urgente della parlamentare trevigiana, sottoscritta da un folto gruppo di deputati. 

Toccafondi ha annunciato in aula che l’Ufficio scolastico regionale del Veneto sta predisponendo il ricorso in opposizione all’ordinanza del giudice e intende porre in essere «ogni iniziativa utile a tutelare la credibilità della Pubblica Amministrazione e che il governo interverrà nella legge delega per far sì che il rispetto della forma non possa prevalere sulla gravità dei fatti». 

«Sono pienamente soddisfatta – commenta Rubinato – perché il governo ha garantito che intende perseguire in sede giudiziaria il rispetto della legalità. Attendiamo ora di vedere le modifiche al disegno di legge delega che saranno introdotte alla Camera. Io stessa ho presentato due emendamenti per prevedere che nei confronti del dipendente pubblico che ha commesso reati contro la Pubblica Amministrazione con sentenza definitiva, anche di patteggiamento, consegua in ogni caso l’estinzione del rapporto di lavoro: mai come oggi abbiamo bisogno di dare merito a chi lavora con onestà e decoro negli uffici pubblici». Milvana Citter

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pubblicata il 13 giugno 2015

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