«Grave strappo». «Dipende». «Era ora» Cinquanta sfumature di Pd sul referendum - Corriere del Veneto

22 aprile 2017


Pagina 3, Primopiano 

VENEZIA Autonomia sì però referendum no, anzi benvenuta consultazione ma non con la Lombardia, non andate a votare ma anche sì. Le cinquanta sfumature di Dem sull’argomento del federalismo (parlato e giocato) ieri si sono accese tutte insieme di nuove sfaccettature. La più severa viene dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta: «Aver rifiutato la disponibilità del governo ad un tavolo di confronto per privilegiare la prova di forza è una grave rottura istituzionale - avverte - Credo che avrà conseguenze non positive sulla futura trattativa e il tandem con la Lombardia rende evidente che è una manovra politica».

Agli antipodi sta invece Simonetta Rubinato, che non vedeva l’ora di avere una data. «Per poter partire finalmente con i nostri Comitati del Sì - annuncia - Questo, infatti, non è il referendum di una parte politica». E così esorta Zaia a confermare la data: «Il 22 ottobre può essere buona, dopo 151 anni dalla prima volta in cui fu consentito ai veneti di decidere con un plebiscito l’unione all’Italia», dice attingendo alla medesima suggestione simbolica del governatore. E se per l’onorevole Rubinato la quarta domenica di ottobre va confermata anche in autonomia dalla Lombardia, il capogruppo Pd in consiglio Regionale Stefano Fracasso chiede chiaro e tondo che Zaia molli Maroni: «In Lombardia non c’è neppure un vero dibattito sull’autonomia e non esiste una proposta di legge che si occupi dei contenuti: andare in tandem vuol dire solo fare un favore elettorale a Maroni». Il favore da fare ai veneti sarebbe spiegare su quali materie si chiede l’autonomia perché finora Lega e centrodestra hanno mirato vago ma altissimo ad uno statuto speciale. «Improponibile - boccia la senatrice Laura Puppato - Ci devono dire che autonomia si vuole. Scolastica? Mi vengono i brividi a darla in mano ad una Donazzan che censura i libri di testo». L’assessore di Forza Italia Elena Donazzan si esercita ad un maggior potere sulle cattedre: sul professore di Vicenza ha detto chiaramente che un trans non può insegnare e ieri ha ricordato che «Lo scopo è gestire i concorsi per dirigenti scolastici e docenti su base territoriale» per garantire continuità didattica ed evitare in via vai di docenti meridionali. La declinazione giocata (non parlata) dell’autonomia è un territorio finora inesplorato nel dibattito politico. Ecco perché Puppato dice che non voterà al referendum: «È una presa per i fondelli, puro marketing». Ci andrà, invece, il candidato renziano alla segreteria Pd regionale Alessandro Bisato mentre invita all’astensione il concorrente Giovanni Tonella. Rubinato farà i comitati per il «Sì».

«In questo referendum, semmai, sarà difficile fare comitati per il No - sorride il deputato Michele Mognato, Articolo 1 Mdp - Il tema di una maggiore autonomia c’è, stretti come siamo tra due Regioni a statuto speciale. Ma resto convinto che sia più importante la trattativa col governo per ottenerla in base alla Costituzione. Purtroppo la stagione del sano federalismo non demagogico non è di moda».

Il fronte dei favorevoli senza se e senza ma vede schierato insieme al Carroccio il Movimento 5 Stelle che però il tema lo declina a costo zero. «Finalmente abbiamo una data: il referendum è un grande momento di democrazia e ben vengano le decisioni dal basso e pure l’autonomia speciale - plaude il capogruppo a Palazzo Ferro Fini Jacopo Berti - Ma ogni anno spendiamo 14 milioni per i vitalizi: aboliamoli e paghiamoci la consultazione». «Giusto votare insieme alla Lombardia e anche se servisse solo a dare un segnale a Roma che i territori virtuosi vanno premiati, sarebbero soldi ben spesi», ribatte il presidente regionale di Federalberghi Veneto Marco Michielli. «Non che il voto lombardo aumenti il valore dell’idea ma sarebbe giusto arrivare alla fine di questa lunga telenovela e dare modo al Veneto di far capire le sue intenzioni», fa eco il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon.

La battaglia non muove gli indipendentisti che il 25 aprile con Alessio Morosin e Indipendenza Veneta si ritroveranno davanti al consolato di Spagna a San Polo per manifestare a favore dell’indipendenza della Catalogna.

Monica Zicchiero

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pubblicata il 22 aprile 2017

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