Sbloccati tutti i fondi per le scuole paritarie Lite tra Zaia e Renzi - La tribuna di Treviso

07 ottobre 2016

Pagina 22, Cronaca

La sperimentazione lanciata l’anno scorso proseguirà quest’anno in cinque plessi scolastici della città: Masaccio, Andersen, Tezzone, Gabelli, Carducci. Lì i pasti avanzati non impiattati dalle mense scolastiche a causa dell’assenza di alunni o del poco appetito dei bambini verranno ritirati da volontari del Ceis di Treviso e utilizzati nella mensa serale dell’istituto che si occupa di reinserimento di persone tossicodipendenti. «Un’iniziativa virtuosa», spiegano dalla Ceis, «che permette di non sprecare cibo preparato e risparmiare costi». Giornalmente Ceis infatti riesce a raccogliere una ventina di mezzi pasti che nell’arco di un mese rappresentano un grande risparmio in termini di consumo responsabile e spese. «Cerchiamo volontari disposti ad aiutarci nella raccolta», dicono, «basta un’ora e mezza al giorno».Ieri dopo che la sentenza con la quale il Consiglio di Stato, a fine settembre, ha rigettato la richiesta di sospensiva che bloccava il decreto di riparto dei fondi per le scuole paritarie, è stata attivata la procedura per l'erogazione dei contributi a 13 mila scuole in Italia. Una buona notizia attesissima sia dagli operatori del settore, sia dalle famiglie che anno per anno, temendo tagli di fondi e blocco dei contributi, hanno sempre vissuto con lo spettro della chiusura delle aule o dell’aumento delle rette dei tantissimi nidi o delle materne che rappresentano oggi una rete sociale fondamentale per il sistema familiare ed educativo trevigiano. Mercoledì, a promettere a sorpresa attenzione per le paritarie e valorizzazione del loro impegno lavorativo era stato a Treviso lo stesso presidente del consiglio Matteo Renzi davanti a una delegazione della Fism incontrata a palazzo dei Trecento: «Quanto prima organizzeremo un tavolo di confronto e lavoro a Roma», ha promesso il premier che ha riconosciuto «l’importanza della realtà delle paritarie su cui troppo spesso esiste un fumo ideologico». Poi l’appendice di Renzi, che ha parlato di «sollecitare» la Regione per «attivarsi» nel riconoscere il loro ruolo. Un appunto che non è piaciuto a Palazzo Balbi da cui ha risposto a stretto giro di posta il presidente Luca Zaia: «Non voglio alimentare inutili e sterili polemiche, ma i veneti non possono accettare che il rappresentante del governo, che in carica ormai da anni, e che sa benissimo che le scuole paritarie in Veneto sono un servizio fondamentale e sostitutivo a quello statale, in particolare per la prima infanzia, venga qui a dare lezione alla Regione». Di qui la sfilza dei numeri della realtà paritaria in regione: «Sono 90 mila i bambini sotto i 6 anni che frequentano nidi e materne, in pratica due bambini su tre, facendo così risparmiare allo Stato 468 milioni di euro ogni anno. Il Veneto è l'unica regione in Italia dove il servizio scolastico per l'infanzia è svolto in prevalenza dalle scuole paritarie, in una logica di vera sussidiarietà», continua Zaia, «il costo standard di un bambino che frequenta la scuola d'infanzia paritaria di 3 mila euro, di cui solo 500 a carico dello Stato, con un risparmio pro capite di 5200 euro rispetto al costo di un iscritto alla scuola d'infanzia statale». Da De Poli (Udc), la critica ai tagli di fondi operati sul contributo regionale alle paritarie e l’invito, adesso, a lavorare a livello statale per «dare valore a questa grande realtà». Da Simonetta Rubinato (Pd), l’invito a Zaia ad «evitare polemiche e raccogliere invece la disponibilità di Renzi ad affrontare la specificità del sistema scolastico veneto da 0 a 6 anni per aprire subito un confronto con il Governo. Ricordo», prosegue la Rubinato, «che nell'estate del 2015 l'assessore all'istruzione Elena Donazzan aveva preannunciato un'iniziativa legislativa per chiedere al Governo di attivare il negoziato per l'autonomia in materia scolastica, come previsto dalla Costituzione. Non se ne è saputo più nulla nonostante il ministro Costa avesse manifestato la disponibilità del Governo a negoziare con la Giunta». (f.d.w.)

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pubblicata il 07 ottobre 2016

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